Elle, sono l'unica ad averlo finito?
Ieri sera finalmente sono giunta alla conclusione di questo dramino, che si inserisce a pieno titolo nel filone - tanto caro ai giapponesi - degli human drama.
Niente avvenimenti sconvolgenti o grandi colpi di scena: si procede per percorsi profondamente personali, lentamente, ma con grande delicatezza, come ci si potrebbe aspettare da un drama del genere.
Ognuno dei personaggi ha qualcosa da affrontare, l'elaborazione di un lutto, l'amore per qualcuno, un rapporto controverso con una persona cara: non tutto viene risolto o viene trovata la pace interiore, ma si arriva quantomeno ad un momento di quiete, che preannuncia la prossima maturità delle persone e dei sentimenti in causa.
I personaggi, nonostante i loro lenti percorsi, sono tratteggiati in maniera abbastanza stereotipata però: Kure-san è buono e pacato, il giapponese standard che gentilmente abbassa la testa e ti ringrazia del suggerimento anche se gli stai dicendo che qualcosa non va, Nozomi è piena di rabbia per cui non riesce ad esprimersi come vorrebbe, Hiroki potrei definirlo "spronzo dal cuore di panna", ma non è esatto, è semplicemente il personaggio più "vero" nella resa forse.
Anche tra i comprimari niente di particolarmente rilevante per storia, tutto è molto pacato e avvolto in colori pastello - corredato da dolci a volontà
-.
Lo consiglierei a chi ha voglia di farsi venire molta fame mentre segue una storia alquanto tranquilla, che non gli causerà ansie ed attacchi di bile oltre al languorino inevitabile davanti a quintali di prodotti da forno
L'ho comunque seguito con piacere, anche se senza smania di prosieguo, gli darò un
6/7.