CITAZIONE (Dama Heiko @ 16/12/2020, 11:46)
Sembra molto interessante, spero perche' immagino sia tratto da una storia vera!
Assolutamente!!!
Più che tratto da "una" storia racconta proprio di un tassello importantissimo che va a formare LA storia contemporanea Sud Coreana: l'ideazione e la nascita del primissimo dizionario di coreano standard.
Negli anni '40 la Corea ancora non aveva una lingua unica, "standard"; ma c'erano soltanto tutti questi molteplici dialetti che d'altra parte sono presenti ancora oggi. La Korean Language Society (조선어학회) sin dalla sua fondazione avvenuta nel 1921, si era posta come obbiettivo fondante la compilazione di un testo che sancisse una volta per tutte l'esistenza della lingua coreana ed il suo posto nel mondo.
Dire che questo film è bello è dire poco, veramente. È un film storico, che racconta tutto il marcio e l'amaro dell'ennessima politica coloniale atta a reprimere una civiltà "altra", eppure non vengono mostrati cannoni né pistole né asce perché
la guerra qui è tutta intellettuale; è una guerra culturale, dello spirito di un popolo.L'avvicinamento alla Korean Language Society da parte del protagonista ladruncolo Kim Pan Soo e la sua graduale alfabetizzazione serve a rimarcare l'importanza della scrittura che è depositaria della cultura, tradizioni e sopratutto della storia di un paese.
Pan Soo imparando a leggere impara ad amare il suo paese, a scoprirne aspetti di cui ignorava, fino a quel momento, l'esistenza.Ma è anche vero che la cultura, l'identità di un paese appartiene a tutti, che si sia letterati o meno: sbaglia il direttore della Korean Language Society, Ryu Jung Hwan, a snobbare ed un certo senso disprezzare Pan Soo perché analfabeta, non interessato alla storia del suo paese e non in grado di capire l'importanza della missione che la Società sta cercando, tra mille difficoltà e pericoli, di portare a termine. Pan Soo e tutti quelli come lui sono gli ultimi, coloro a cui non è mai importato a nessuno di rendere edotti, di tentare di rendere partecipi della storia e della cultura del proprio paese; coloro che vengono definiti "ignoranti" dall'elite culturale senza che questi abbiano mai tentato veramente di insegnar loro qualcosa. Ma ecco che in quest'ultima
tranche per ultimare la creazione del dizionario, tutto cambia.
Perché in fondo Mal Mo E è una anche una grande lezione di democrazia, oltre che di cultura.Ne parlavamo tempo fa con
Haruka Godai , di quanto il processo di formazione della lingua standard coreana sia stato estremamente diverso dal nostro: la lingua italiana è stato un grattacapo esclusivamente elitario; un problema tecnico che è stato sciolto dentro le torri d'avorio degli intelletuali e studiosi più importanti della penisola. In Sud Corea, invece, anche se non possiamo sapere se davvero una banda di delinguenti originari di ogni parte del paese aiutò veramente gli studiosi fornendo informazioni preziose sui loro dialetti;
sappiamo però per certo che all'ultima, disperata richiesta di aiuto scritta in un inserzione del giornale della Korean Language Society in cui si chiedeva ai lettori di spedire lettere contenenti parole dialettali rare, risposero in tantissimi. Migliaia e migliaia di persone. La lingua coreana è qualcosa a cui hanno contribuito TUTTI, in egual misura. Qualcosa che è stato fatto dal popolo per il popolo.
Una grande storia di amicizia, eguaglianza, partecipazione. Guardandolo si verrà inevitabilmente investiti dal peso della storia e non potrà non cadere qualche lacrimuccia.
Edited by moon-eo - 18/12/2020, 19:17