Mi sento in colpa perché io questo film lo vidi prima delle vacanze estive in anteprima al cinema (coi subbi ita!), ma ero nel mio periodo di hiatus mentale da internet e quindi non venni a parlarne.
Di
Thermae Romae (che si legge Term
e Rom
e, "ae" si legge "e") lessi il primo volumetto (ed è pure autografato dall'autrice, lo presi a Lucca l'anno scorso,
). Mi era parso interessante; tuttavia, non essendo ai tempi in vena da manga comici, ero rimasta freddina leggendo, e non l'ho continuato.
Non so se è che i tempi sono cambiati o se "su pellicola" fa tutt'altro effetto, ma invece ho trovato il film adorabile. E' un'irresistibile mix fra la comicità giapponese più iperbolica del mondo (il pezzo clou per me è
la scoperta da parte del protagonista dei WC giapponesi moderni. Io SO che quella sarà anche la mia reazione quando mi ci siederò sopra -
la cosa strana è che su manga lo trovai divertente ma non
così divertente!) e la classica retorica, sempre giapponesissima, del "volere è potere", dell'autorealizzazione di sé tramite il lavoro, del gambatte, con pure una spruzzata generosa di patriotticità (ai tempi del manga mi aveva irritata, mi sembrava quasi che il fumetto dicesse un sottilissimo "Japanese do it better"... e ci potevo anche stare, non fosse che lo scontro è fra Roma ai tempi dei Romani vs Giappone contemporaneo).
Inutile dirvi che Hiroshi Abe è meraviglioso. E' un attore stupendo, carismatico, capace di gestire entrambi i registri che vi dicevo, passando da uno all'altro con una naturalezza piacevolissima; peraltro, mi fa mettere a piangere da quanto è virile (per me è così difficile trovare attori
personalmente boni, in giappone!)
e da quando sono sode le sue cosce e il suo culetto nudi
(come, non siete già corse a scaricare il film?
Cosa volete di più?). Non so come sia possibile ma sono indecisa: sembra non invecchiare mai o diventa sempre più bono man mano che passa il tempo?
Comunque sia, il film è retto sul suo personaggio, e dargli questo ruolo è stato a mio avviso l'arma vincente.
Il ruolo di lei è quello della tipica ragazza giapponese "salvifica" che supporta il "suo" (fra virgolette, badate) uomo. Aya Ueto è carinissima e lo sappiamo, quindi è stata un amore vederla su schermo, e vedere soprattutto contemporaneamente questi due protagonisti assieme.
Il film comunque è in realtà molto corale. Ci sono personaggi che si ripropongono, altri che compaiono sempre in gruppo... anche perché se vi ho detto che c'è il tipico tema giapponese del lavoro, intuirete da voi che vi ho omesso che c'è pure il classico "l'unione fa la forza"
Oltre a ciò, ovviamente molti personaggi secondari sono fondamentali per le gag, numerosissime, alcune che si ripetono e ricorrenti mentre altre molto più random e PETR.
Non so bene se la trama del film copra tutta la storia del fumetto (non ricordo, è concluso?), ma è netta e relativamente plausibile, nonostante i viaggi temporali. In genere in queste storie il rischio "paradosso nauseante" (ovvero, paradossi così implausibili che ti smontano l'intera coerenza della trama, rendendo a posteriori l'intera storia sgradevole).
Insomma, ricordo che quando lo vidi, mesi fa, mi aveva molto divertita... e ricordo distintamente che verso il finale mi sono pure dovuta trattenere dal lacrimare, visto che al cinema non ero andata da sola!
(sono sensibile alle storie di persone che si uniscono per una stessa causa, nonostante le difficoltà).
Ve lo consiglio decisamente
p.s.: edit: ovviamente una delle cose che fa più ridere in assoluto sono i divari linguistici! Non so come cavolo ci siano riusciti, ma si capisce sempre quando
a) i personaggi parlano latino (MALISSIMO, peggio che in Supernatural)
b) i personaggi stanno parlando latino, ma li "sentiamo in giapponese.
c) (straniantissimo) Lui si trova nel giappone moderno, li sente parlare giapponese, non capisce cosa stiano dicendo ma... lui la maggior parte della volte lo sentiamo "pensare" in ... giapponese!
Davvero, nonostante sti inghippi si capisce subito il meccanismo! In genere il latino è usato per sottolineare il registro comico (in genere il comico "sostenuto", quello che fa ridere perché il personaggio dice una scemenza con aria seria, credendoci), oppure per dare vera solennità alle parole di chi parla
Edited by KallistA - 23/11/2012, 22:22