Era il drama che non volevo vedere.
Perchè?
Varie ragioni, alcune validamente suffragate dal mio spirito (non volevo cimentarmi e star male guardando le sofferenze altrui, perchè sono fondamentalmente un'emotiva), altre evidentemente pretestuose intellettualmente parlando (sono ancora legata a doppio filo a
ER. Qualsiasi fiction medica finisco per confrontarla con quel ricordo.... Ho temuto
uno spiacevole bagno di sangue).
La svolta c'è stata poco tempo fa, quando mi decisi a fare un giro di prova con due episodi, il
quindicesimo e il
sedicesimo (evito sempre di visionare
il primo episodio. Ho capito che la maggior parte delle volte è un semplice specchietto per le allodole e che
la vera cartina al tornasole di un drama coreano sono le puntate oltre la metà del cammino complessivo).
Mi
innamorai della storia dopo venti minuti e così decisi di recuperarlo.
Surgeon Bong Dal Hee, definito da tanti appassionati il
Grey's Anatomy coreano, riesce sapientemente a conciliare momenti da commedia ad intense sfumature drammatiche senza che ci siano cadute di stile o cali di ritmo nel corso della narrazione. Racconta quasi in prima persona, attraverso lo sguardo di un medico al primo anno di internato in ospedale, per l'appunto
Bong Dal Hee (l'attrice coreana
Lee Yo Won già nota per
Fashion 70's e prossima protagonista insieme a
Kwon Sang Woo del drama
Bad Love), le esperienze umane e professionali di uomini e donne che confrontano quotidianamente la propria professione e la propria coscienza con drammi etici e umani. Tensioni emotive, crisi e ambizioni personali si scontreranno molto spesso in una sorta di microcosmo dove
la certezza e
l'infallibilità non esistono, dove
l'errore,
il superamento dei propri limiti e delle proprie fragilità sono la chiave vincente in un cammino esistenziale dove non conta chi vince, ma chi riesce a porsi al servizio degli altri con il cuore aperto. Non esistono
supereroi, ma soltanto individui pronti a mettersi in discussione, a raccontarsi, a meditare,
a scoprirsi umanamente vulnerabili.
Molto riuscita la descrizione di tutti i caratteri, dai protagonisti fino ai comprimari:
Bong Dal Hee dimostrerà a se stessa che il suo coraggio, la sua determinazione e la sua sensibilità sono più forti della sua cardiopatia e che
le sconfitte ingannano, riuscendo a costruire un rapporto meno conflittuale con la madre.
Ahn Joong Geun getterà la maschera da antipatico ambizioso perfezionista mostrando un uomo bisognoso di affetto e calore umano.
Lee Geon Wook chiuderà la porta del suo orgoglio ferito per aprirne un'altra dove l'amore per la moglie
Jo Moon Kyung e per il figlio non sono una chimera poi tanto lontana e irragiungibile.
Personalmente, ho amato moltissimo il personaggio interpretato dalla
luce dei miei occhi,
Kim Min Joon (se non l'avete visto in
Damo, correte a rimediare!), che si è davvero messo a disposizione del tormento interiore e dello spessore umano di un uomo incapace di travalicare la rabbia per l'inganno per la paternità dell'adorato figlio. Insieme a
Oh Yoon Ah (l'adoro. Semplicemente l'adoro quando arringa, quando urla, quando si commuove.... Un'attrice meravigliosa) ha reso convincente il rapporto di una coppia in crisi ed è riuscito a tenere testa ad
un signor attore come
Lee Bum Soo. Non fatevi ingannare dalle prime puntate in cui il suo personaggio,
l'antipaticissimo Ahn Joong Geun, vorreste soltanto strangolarlo.... Si farà perdonare ampiamente e alla fine farete il tifo per lui, perchè..... No, non ve lo dico!
Lei, la protagonista,
Lee Yo Won è dolcissima e caparbia. Ammetto che non mi entusiasmi tantissimo come attrice, ma ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto abbracciarla con tutto il cuore. Comunque,
buca lo schermo e in gran parte la chiave del successo di questa serie, in patria fece degli ottimi ascolti tanto da convincere i produttori ad estendere il numero delle puntate da
sedici a
diciotto (sento odore di
awards. Al
43rd Baeksang Awards, ci sono già stati dei riconoscimenti e altri arriveranno sicuramente dai premi annuali di fine anno) , è da addebittare a lei.
Insomma, se avrete la pazienza di cimentarvi nella comprensione delle spiegazioni mediche (l'inglese scientifico è effettivamente ostico) e se vorrete lasciarvi conquistare dai sentimenti di queste donne e di questi uomini, avrete l'opportunità di apprezzare pienamente
Surgeon Bong Dal Hee, perchè è un drama ben costruito nella sceneggiatura (la colonna sonora è particolamente azzeccata e non potrete non farvi trascinare dalla strafamosa
Let it Gow di
Eric Clapton), ottimamente diretto che è riuscito ad esaltare l'interpretazione collettiva dell'intero cast artistico (ho avuto modo di vedere diversi
dietro le quinte e posso assicurare che tutti gli attori hanno dovuto sudare parecchio per imparare ad essere credibili nelle manovre della pratica medica).
Dategli
una chance, perchè non ve ne pentirete.
Buona visione.
Edited by Bradamante_ - 6/11/2007, 22:25
