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Air City

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Bradamante_
view post Posted on 21/6/2007, 12:21 by: Bradamante_     +1   -1




Ho visto le prime sei puntate e stasera, grazie alla release dei sub per la settima e l'ottava, potrò godermi il proseguo di Air City.
Nel frattempo, ieri sera, ho letto molti stralci dei commenti degli appassionati di questo drama nel thread "dedicato" sul Soompi.
Tempo speso bene anche se, naturalmente, ho in mano un notevole numero di spoiler sugli eventi futuri, ma lo ritenevo necessario per chiarirmi le idee su quanto avevo visto e per confrontarmi col pensiero altrui.
Intanto, vorrei contestare la definizione di drama per questa produzione.
Non lo è nel modo più assoluto e direi, invece, che siamo di fronte a un tentativo di serializzazione a lunga gettata, tanto è vero che i produttori miravano a una realizzazione di 60 puntate che avessero una storia principale con tante parallele e di contorno e un unico e fondamentale baricentro, l'In-cheon Airport.
Il risultato è stato deludente, perchè la sceneggiatura messa su, tra l'altro dall'autore di All In, si è mostrata claudicante e smorzata nel ritmo complessivo e se la definizione dei personaggi principali, su cui svetta la bravura di Lee Jung Jae, è buona, non lo è altrettanto la parte principale del racconto, quella dedicata all'action.
E' un vero peccato, davvero, perchè il talento di un attore come Lee Jung Jae si disperde in un cumulo di buone intenzioni mal disposte nel corso delle puntate.
Detto questo, vorrei spezzare una lancia su una parte della storia che invece mi è sembrata convincente, ossia quella che descrive il lavoro e l'organizzazione tra le varie anime che dirigono la comunità dell'In-cheon Airport.
La parole d'ordine "cooperiamo" è ricorrente e quasi contagiosa, come i detto e non detto tra i vari personaggi, non dimentichiamo che la presenza dei servizi segreti, il NIS, filtra notevolemente il livello di "cooperazione", dal momento che si parla della sicurezza di una nazione.
Molto bravi i non protagonisti tra cui spicca un simpaticissimo Kwon Hae Hyo (ricordate? Lo chef del ristorante di Hyun Bin in My name is Kim Sam Soon) e Jang Yong (già visto in Full House).
Una menzione speciale per la bravissima Park Hyo Joo (chissà perchè finisco per affezionarmi, tutte le volte, alle attrici non protagoniste) alla quale il ruolo di spalla sta parecchio, ma di parecchio, stretto.
Il classico caschetto alla Valentina di Crepax è adattato a una ragazza diretta, simpatica, allusiva, scafata e intimamente dolce, anche se cerca di nasconderlo.
Decisamente meglio dell'algida e pompatissima Choi Ji Woo, un corpo da indossattrice prestato alla recitazione con risultati alterni e fiacchi, che non mi ha convinta fino in fondo nel ruolo della donna in carriera con l'anima ferita di chi ha patito l'allontanamento familiare, il legame spezzato con la sorella minore, in modo precoce.
Lee Jin Wook, come avevo detto già in precedenza, mi sembra acerbo nella recitazione e nonostante tutta la sua buona volontà, mi sto chiedendo se il senso del suo ruolo non dipendesse dall'esigenza di avere il consueto "terzo incomodo" di turno nella trama.
Per Lee Jung Jae, a cui ho già elargito lodi a volontà, mi ci vorrebbero delle ore per spiegare come lui riesca a recitare con ogni fibra del suo corpo.
Comunque, i giochi non sono per niente chiusi e mi aspettano ancora molte puntate da vedere, quindi occhio ai giudizi affrettati e la mente e il cuore sempre aperti.
Fine del papiro.

Edited by Bradamante_ - 13/8/2007, 11:20
 
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