...ehm ehm, mi sa che è la prima volta in vita mia che commento un drama coreano! Anche se è passato un po' di tempo dalla visione -ergo, di sicuro molti particolari che mi avevano colpita durante la visione ormai sono volatilizzati- ci tenevo a commentare questa serie, che costituisce un rarissimo esempio di affinità tra me e la Corea
E' infatti, finora, l'unica serie che sono riuscita a seguire fino alla fine e non per inerzia...tiene un gran bel ritmo fino alla conclusione, e pur non essendo esente da qualche clichè, devo ammettere che mi ha coinvolta oltre ogni previsione. Non era pesante ( laddove altri drama coreani, pur interessandomi, hanno fallito ), era ben strutturato e ho letteralmente adorato alcune scelte, che designano l'intenzione di creare non solo una storia romantica con il solito quadrilatero rompiballe, ma qualcosa di più. Più accattivante, più maturo, più bilanciato.
In primis, devo dire che ho apprezzato assai i protagonisti.
Choon Hyang, in particolare...oltre ad essere bbbella ma proprio bbbella, ha una personalità (per quanto ho visto finora) inedita in una commedia sentimentale! E' spigliata, arguta, intelligente, sarcastica, e difficilmente manifesta in modo aperto i propri sentimenti.
Mong Ryong, al contrario, è un buono, estroverso, inizialmente non proprio una cima, e puntualmente perde nei dibattiti verbali con la ragazza. Per non parlare delle sua facce assurde, quest'uomo c'ha una marcia in più! La cosa che, quindi, mi ha accattivata sin da subito, è il ribaltamento dello schema tradizionale: solitamente abbiamo la fanciulla inesperta del mondo e degli uomini, che a un certo punto si incontra/scontra
con Mirko per strada...ah no, questa era un'altra storia con il figo di turno, sciupafemmine e intelligente, che la inoltra nei misteri dell'ammmore. Il tutto si conclude felicemente con la redenzione di costui
Qui invece no!! Lei è la top student della scuola, lui un povero derelitto; lei ha successo, pur nascondendo una certa ingenuità, che però
mai vuole svelare, dimostrandosi una vera tosta. E io, se posso dire, quando trovo una donna con le palle in un drama, specie se romantico, mi commuovo proprio
C'è da dire, comunque, che altro pregio di DGCH è quello di articolarsi in vari stadi della vita dei suoi personaggi...Choon Hyang e Mong Ryong seguono percorsi che riflettono la loro stessa maturazione. Lei
, e questo proprio non me lo aspettavo, si ritrova a dover mettere da parte le aspirazioni universitarie. Nonostante questo ostacolo, dimostra una volontà d'animo non da poco...riesce a improvvisarsi venditrice, dapprima ambulante e poi con un negozio, dimostrando di essere una ragazza in gamba e non solo 'na sola secchiona incapace di fare altro oltre allo studio
. Lui
, grazie all'aiuto di Choon Hyang, riesce a intraprendere una strada che gli sembrava preclusa inizialmente, per poi diventare addirittura motivo d'orgoglio per il padre, intraprendendo la stessa carriera.
Il pregio del drama, per me, è stato quindi quello di saper tratteggiare delle
figure umane prima di tutto. Con gli imprevisti, economici e di varia natura, che si trovano ad affrontare. Con delle vite da definire e ri-definire. E questo a prescindere dalle interazioni che s'instaurano tra loro, perchè essi a un certo punto intraprendono strade separate...non c'è, insomma, quel senso di
complementarietà forzata che ho trovato in alcuni drama sentimentali; per cui sembrava che i personaggi di per sè non esistessero e non avessero dimensione autonoma, se estrapolati dal contesto del
siamo solo io & te 3msc A questo proposito, secondo me la storia avrebbe retto anche basandosi solo su di loro e risparmiandoci quindi i comprimari - aka gli altri due vertici del quadrilatero- che a parer mio sono l'unica nota dolente. Nun ci posso fà niente, non ho sopportato nessuno dei due...piatti, stupidi, a un certo punto avevano raggiunto gradi tali di psicosi da sembrare buttati lì giusto per rompere le bolas a piccioncini e spettatori
Chae Rin è stata penosa...'na piattola infinita, e una volta fa finta di svenire, e una volta complica la vita di Choon Hyang pure sul versante lavorativo etc. Mabbasta! Figlia mia, creati una vita! Il fatto che mi ha infastidita di più è che si tratta della tipica
altra. Nessuno si degna di scavare sul perchè di queste macchinazioni, probabilmente in virtù del fatto che un perchè non esiste. E' una donna capricciosa e viziata che si vede sottarre il giocattolino da un'altra, perdipiù molto più ganza di lei. E capisco che son dilemmi, ma da un prodotto nel complesso così convincente e brillante mi aspettavo di più
Dicasi lo stesso per
l'altro, al secolo Hak Do. Inizialmente mi sembrava persino normale...ma mi sono dovuta ricredere ben presto. Qui hanno reso la vicenda un po' troppo esasperata ed esasperante.
Vabbuò, ci stia pure che un Ajussi sui trenta e nel mondo dello spettacolo s'interessi a un'anonima liceale (?) Forse c'ha la passione per le Lolita, e che ci possiamo fare, ci capitano pure questi. Come lei diventi così fondamentale nella sua vita, pur se banale, è pure comprensibile. Ma come possa ridurla alla schiavitù con un ricatto, far credere al mondo che lei sia con lui in Giappone e siano felicemente fidanzati mentre ha ricevuto un due di picche poderoso, sguinzagliarle dietro investigatori e chiederle di stare con lui -che sì tanto non conta niente che ti stia accanto con un coltello nascosto dietro la schiena- ecco, questo è semplicemente ASSURDO
Anche perchè poi questa sua ossessività da reparto psichiatrico è stata liquidata con una certa nonchalance, per cui i conti su questo personaggio non tornano proprio.
Vabbè, escludendo questa parentesi di acidità su
Gli Altri ( che citazione! ), mi reputo comunque molto soddisfatta. Anche se in certi punti è un po' meno scorrevole, vanta comunque un gran bel ritmo...c'erano certe gag che esilaranti è dir poco! E il padre di Mong Ryong è un mito! E i due amichetti ( chiedo venia, ma i nomi non mi sovvengono ), che sbataccano in faccia ai due sposi novelli cosa sia un vero bacio, sono veramente degni di rispetto!
Insomma, un
8 ci sta tutto
Spero sia l'inizio di una nuova parentesi coreana, nonostante la mia ostentata nippofilia. Amen