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Tenterò di scrivere, questa volta, un commento serio.
Quando si trattano argomenti molto "forti" come le molestie sessuali in ambito familiare e l'incesto è sempre importante il modo e il tono che si usano per raccontarli.
One Fine Day rifugge da qualsiasi morbosità, e lo fa con uno stile sobrio, cercando di mostrare il mondo interiore dei personaggi con delicata partecipazione.
Nessun eccesso, nessun attaccamento turpe ai dettagli più scabrosi.
In questa senso, l'ossessione di Park Tae Won per la sorella Seo Ha Neul in quella notte carica di tensione della seconda puntata, forse la fotocopia di tante altre nel recente passato, è tutta descritta attraverso l'interpretazione dell'attrice Sung Yu Ri: l'angoscia che traspare negli occhi, il tremore nello sguardo, il rifiuto del contatto fisico, la contrazione spasmodica delle mani e poi, i passi cadenzati di lui sulle scale, la chiave che gira nella serratura, la mano che si allunga, che trema e si ferma ad un passo dal viso di lei.
L'inosabile, insomma, reso attraverso l'osabile in prima serata e con un pubblico composto da famiglie.
Un ruolo difficile per Sung Yu Ri, perchè il complesso disagio psicologico del suo personaggio è reso per accenni, e c'è da considerare anche il discorso del suo essere diventata una figlia che sostituisce un'altra figlia, ed è mostrato nella sua raffigurazione come una bambola di porcellana delicata e fragile.
Quanti temi.... La perdita degli affetti, la separazione, un'adozione con un legame di sangue "nascosto", le molestie sessuali, la ricerca dell'identità perduta.
Eppur si muove....
Il tempo del riscatto, comunque, sembra essere arrivato nella sua travagliata esistenza e l'arrivo di questo fratello, Seo Gun (Gong Yoo), "dimenticato" promette di renderle la serenità agognata, quella stessa che lei ritrova ogni giorno nella pace del "silenzio" delle immersioni nelle vasche dell'acquario.
Mi piace molto questa scelta da parte degli autori, perchè è un approdo dell'anima "voluto" e imprescindibile per lei ed è qualcosa che conosco molto bene anch'io, per cui lo apprezzo ancor di più.
Detto questo, continuo ad avere delle perplessità sul fatto che Sung Yu Ri abbia potuto interpretare una ragazzina, una liceale, in modo credibile senza avere la sensazione di una mascherata in certi momenti.
Io la vedo troppo "matura" per un ruolo del genere in cui la fragilità non era solo un elemento dello spirito, ed è per questa ragione che ieri mattina parlavo in chiave ironica di "confetto andato a male", là dove la parvenza esteriore potrebbe diventare una pietra tombale per chi recita.
Sulla sua interpretazione, siamo alle solite osservazioni in quanto dà l'impressione di rimanere attaccata alle parole del copione, limitandosi a farne le veci sul video come una brava scolaretta che ha imparato a memoria la poesia di venti righe.
La recitazione è vita, passione, gangli nervosi in superficie e non la si può ridurre a un atto speculativo del copione come lei continua fare.
Si deve fare di più e di meglio per essere dei buoni attori.
Solo note positive per l'interpretazione di Gong Yoo.
Mi è piaciuto fin dal principio e il suo attaccamento e la sua dedizione alle radici familiari, sia naturali che acquisite, sono rese in modo convincente.
Molto struggente il primo contatto, un'emozione violentissima, con la sorella durante il concerto, quando entrando in sala la vede per la prima volta dopo quindici anni ed è travolto dalla commozione più profonda e poi, dopo, quando cerca nei suoi occhi il ricordo del loro legame.
Ho pensato a quanto dovevano essere stati duri per lui tutti questi anni senza aver mai avuto la possibilità di starle vicino, di farle sentire il suo affetto, di proteggerla.
Non penso che le dirà la verità tanto in fretta, forse aspettando di rendersi ben accetto ai suoi occhi, sperando di non spaventarla e di non rimanere deluso, a sua volta, da una probabile reazione di rifiuto.
Un rapporto affettivo non si ricostruisce in poche ore e richiede tante amorevoli cure.
Infine, vorrei dedicare alcune righe a colui che mi ha spinta a seguire questo drama.
Di Nam Goong Min mi ha colpito l'autorevolezza, la maturità e la disinvoltura che in lui non sono un abito di scena, ma un approccio della sua interpretazione che si illumina di molteplici variazioni espressive.
L'intera sequenza della scena del locale con Sung Yu Ri e Yoo Ha Joon, dove passa dall'infastidito, al curioso interessamento fino alla mal celato risentimento e allo stupore per essersi ritrovato in quella determinata situazione, descrivono bene tutte le sue potenzialità.
Mi piace pensare che mi riserverà ulteriori progressi nella recitazione, speriamo, e voglio proprio vedere come si evolverà questo personaggio che per il volere del destino si ritrova in mezzo a un intreccio di legami di parentele vere o presunte.
Ho già capito che Cupido lo trafiggerà lasciandolo senza difese....
Fine.
Stasera, mi tocca la terza.