Bradamante_ |
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| Ho iniziato a guardare My Girl alcuni giorni fa, in attesa di cominciare un altro drama in contemporanea con la messa in onda in Korea ( Aspettando Lobbyist ). Le impressioni? Dopo nove puntate, la storia scorre piacevolmente e si regge molto bene su una sceneggiatura che sa mettere in equilibrio il riso con il pianto senza eccedere troppo in quella che forse sarà la morale conclusiva del drama, ossia il discorso sulla natura delle bugie come male necessario, inderogabili in certi frangenti di necessità, ma pesanti come macigni quando si inoltrano sull'emisfero dei sentimenti umani. Allora, diventa inevitabile lo struggimento dell'anima nel senso di colpa e nella sofferenza come catarsi. Lee Da Hae mi è parsa in forma smagliante in un ruolo dove la sua esperienza e le sue capacità tecniche di interprete le permettono di passare di tono in tono dalla commedia brillante al semi dramma. Brava, brava e ancora brava. Lee Dong Wook, dallo sguardo ferito, è un timido che ha bisogno di rassicurazioni e di non essere prevaricato, altrimenti si chiude a riccio, per cui lo possiamo considerare un attore più di misura che di platealità e se la sua algida compostezza è perfetta a descrivere il disagio del quieto vivere su cui si è adombrato il suo Gong-chan, lo è meno quando deve esprimere il giardino fiorito dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. Secondo me, all'inizio ha patito la scarsa conoscenza con Lee Da Hae, perchè poi l'affiattamento che sono riusciti a costruire passo dopo passo si è fatto sentire e lui è parso rifrancato nella sua recitazione. Lee Jun Ki mi sta piacendo parecchio, perchè è riuscito a far fare un salto di qualità decisivo a Jung-woo nel momento in cui è passato dalla parodia del playboy sciupafemmine alla sofferta maschera nuda di un uomo senza difese davanti al sentimento dell'amore vero che nel pianto solitario ritrova se stesso, scoprendo la volontà di essere un uomo migliore di quello che era sempre stato. Junki è un attore di talento e chi si è fermato a giudicarlo soltanto dalla sua immagine efebica ha commesso un grosso errore. Park Si Yeon non mi piace come attrice, fortemente limitata, così come non mi piace il suo personaggio che è la summa del trito e ritritto del sentimentalismo tanto caro ai polpettoni drammosi che piacciono ai coreani. L'unico senso che ha quel ruolo è quello di creare un ostacolo al rapporto tra i protagonisti e di rendersi velenosa e antipatica la maggior parte delle volte che compare in scena con moine svenevoli. Punto. Detto questo, mi auguro di non dover assistere a una carrellata finale che smonti tutte le mie buone impressioni. Edited by Bradamante_ - 2/10/2007, 14:30
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