Ho finito anche io di vederlo. C’è da dire che queste ultime puntate mi sono piaciute abbastanza, la penultima (ergo la puntata quindici) più della sedici, a dire il vero, per molte ragioni.
Ma darò solo un commento generale sul drama.
La sceneggiatrice per me ha un grande limite, in tutti i suoi lavori che ho visto (Pinocchio e I Hear your voice) ho capito la fine all’episodio cinque, più o meno. Non c’è mai la suspace, il colpo di scena, il fatto geniale che ti fa rimanere con il fiato sospeso. Mi rendo conto che sono commedie e di certo non può esserci una carneficina, però la suddivisione di due puntate in due puntate, ovvero che ogni settimana si analizza un caso più o meno conclusivo in sé e per sé, non mi attira molto (anche se alla fine sono tutte collegate tra loro in qualche punto).
Il drama è nel complesso senza infamia e senza lode. È carino, piacevole, scorrevole (anche se a tratti noioso e banale) e tratta argomenti semi seri con i toni adatti ad una commedia romantica: che sia la colpa, il senso di colpa, le bugie, il proprio futuro – qui nello specifico.
Alcuni casi sono stati più belli ed emozionanti di altri come quello del padre violento o quello finale, altri sono stati una palla assurda. Tutti seguono lo schema elencato in qualche commento più in alto, non c’è mai la novità: il caso sembra sempre facilissimo, incorrono i problemi che paiono insormontabili, Jung-pro si dispera, un aiutante a caso gli dà l’indizio vincente, lui vince. Fine.
Però alcuni casi sono più avvincenti di altri, più significativi di altri, più profondi di altri e qui ovviamente gioca un ruolo preponderante il gusto di ciascuno.
Molto bravo – oltre che molto bello – il second lead maschile. L’ho trovato perfetto dall’inizio alla fine, carismatico, ben caratterizzato, emozionante (soprattutto alla fine, mi è piaciuta molto la sua scelta finale); i protagonisti sono molto stereotipati ma sia Suzy che Lee Y…qualchecosa sono stati bravi ad interpretare il loro ruolo. Lei mi era piaciuta già nei panni di No Eul, carica molto le espressioni ma la trovo adorabile (concordo con sun sui capelli, corti non le donano affatto); lui è adorabile quasi quanto lei, il classico Flower Boy asiatico.
I personaggi secondari non hanno molto spessore ma alcuni non possono proprio passare inosservati:
L’avvocato Lee ha un buon fascino da cattivo, non è molto caratterizzato (avete capito perché è cattivo? Io no. È cattivo perché è cattivo, fine, punto) ma l’ho trovato comunque ben riuscito come personaggio;
il signor Choi (no, non mi sono emozionata alla fine, anzi, ho visto la scena con il 2x in questo caso, troppo lenta, santo dio) è stato un personaggio che ha assunto connotati completamente diversi alla fine, impossibile rimanere indifferenti anche se si è scivolati un po’ sul patetico alla fine;
i due procuratori (perché la ragazza bella se la sono persi per strada e il suo approfondimento è stato nullo così come quello del capo) carini, anche in questo caso potevano anche non esserci e andava bene lo stesso.
Tenera la fine, fatta con calma, trenta minuti per mostrarci tutti i dovuti lieto fine della serie.
La cosa dei sogni non è stata spiegata, non si capisce cosa abbia innescato il processo nella protagonista, però almeno ci dicono qualcosa in più.
facendoci intendere che i sogni premonitori sono più comuni di quanto non sembri e li fanno praticamente tutti
In generale non darei più di 6 a questo drama e lo consiglierei a chi cerca qualcosa di leggero per tappare il buco tra una visione e l’altra di drama on air.