Spoiler fino ad episodio finaleNon mi aspettavo grandi cose, sinceramente se la trama presenta come coprotagonista un ragazzo che indossa perennemente un sacchetto di carta sulla testa inizia farmi delle domande sui contenuti che avrà i drama e su quanto realmente possa essere interessante. Di certo ero curiosa di capire come se la sarebbero cavata nel rendere tutto credibile. Dal primo episodio ho capito subito che toccava calarsi nel genere "cartone giapponese". Recitazione a singhiozzo, reazioni smodate, ciclo primo giorno di liceo+festival+festa di natale e/o vacanze estive, preparazione bento, merenda sul tetto: tutti elementi fondamentali per uno shoujo, Mi sono fatta forza nella speranza ci fosse altro.
Matsubara ha sicuramente delle difficoltà esistenziali, qualcosa che non può essere risolto dagli amici, dai professori, dalla nuova ragazzetta sensibile né da un sacchetto sulla testa ma da un buon psichiatra. È chiaro che ci sia stato qualcosa che abbia scatenato una scelta simile ma non viene spiegato né fatto intendere per tutto il drama se non
al penultimo episodio. Matsubara, alla morte del padre, pur di non far soffrire la madre si costringe a sorridere, forza le sue espressioni. Questo trucchetto basato sulla finzione però non può durare a lungo e tutti infatti si allontanano da lui. Finché un giorno non indossa il famoso sacchetto di carta con una faccina disegnata su e tutti gli rivolgono la loro attenzione. In realtà indossa solo un altra maschera. In un secondo momento infatti il suo problema non sarà più il fatto che lo si accetti così com'è, ma che lo si accetti ancora una volta tolto il sacchetto.
Addirittura vengono quasi fatti passare per cattivi e poco sensibili coloro che gli chiedono perché lo fa, o il consiglio scolastico che gli chiede semplicemente di stare alle regole. Sarebbe stato molto interessante se l'argomento "sacchetto" fosse stato affrontato con maggior cura, Matsubara non ha solo paura di mostrare i propri sentimenti, ha principalmente paura di non essere accettato, e invece il problema viene usato come ingranaggio per la storia d'amore. I dubbi finali di Matsubara poi non mi sembrano infondati, non mi è parso abbia mostrato chissà che carisma e che fascino, mi è parso sì, gentile e carino ma niente di memorabile, più che altro solo molto accondiscendente, stessa cosa per la voce che mi è sembrata tutto tranne che memorabile. La sua preoccupazione che il togliere la maschera di carta avrebbe cambiato l'atteggiamento dei compagni, ovvero tolto l'oggetto di curiosità nessuno lo avrebbe più accettato mi sembra valido, tolto il sacchetto sarebbe tornato ad essere un semplice ragazzo. Tolto tutto questo contorno mi rimane difficile capire come non sia attivato nemmeno un assistente sociale per tutti gli anni in cui ha vissuto tranquillamente con un sacchetto in testa, un professore, un agente... qualcuno, vive così come fosse la normalità. Per non parlare poi delle attività quotidiane, come fa a giocare a basket e fare canestro?! Gli occhi non sembrano semplicemente disegnati ma pare ci fossero dei buchetti, più per l'attore che per il personaggio ma seriamente?
La tematica non semplicissima, rimane, secondo me, affrontata male e troppo alla leggera; se il messaggio finale è "Bisogna essere se stessi, con o senza sacchetto, ma meglio senza, e non vergognarsi di esserlo ma bisogna metterci la faccia" è un bel messaggio, soprattutto visto il target a cui è rivolto. Yuiko lo accetta così com'è, strano e con mille problemi, il sacchetto, così assurdo e poco credibile, diventa metafora di un qualsiasi "difetto fisico" che lo avrebbe portato ad essere discriminato e deriso.
Non mi è dispiaciuto il personaggio di Makoto molto più maturo del protagonista nonostante il tentativo di farlo sembrare l'idiota di turno e del miglior amico di Matsubara. Assolutamente bocciato il personaggio di Kaori,
il cliché vivente della ex che ritorna dopo mille anni.
E fatti bene i calcoli, lei sarebbe la fidanzatina delle elementari di Matsubara, rendiamoci conto di che pretese potrebbe mai avere, il nulla esistenziale. Eppure si permette di riprendere sia la protagonista che il fratello di Matsubara, che sorridevano di una cosa che lo stesso aveva accettato di buon grado, esordendo con
"Smettetela di ridere, quel sacchetto rappresenta la sofferenza di Matubara!" La "Fidanzatina delle elementari"... Ma vorrai saperne più del fratello? Ma davvero?!
Voto: 6