Arrivo anche io, l’ho appena finito.
Beh, ho iniziato questo drama spinta dalla garanzia del nome Ashihara-sensei... come ho detto più volte ero (e sono) alla ricerca di qualcosa che mi desse un’emozione e memore del fatto che le precedenti opere della mangaka mi hanno letteralmente devastata, per la sensibilità, la delicatezza, l’atmosfera soffusa e intimista, avevo alte aspettative anche su questa vicenda. Però boh, a parte l’analisi psicologica condotta attraverso gli occhi e i pensieri della protagonista, per il resto non sono riuscita ad emozionarmi e da questo punto Piece mi ha delusa perché mi aspettavo maggiore trasporto emotivo.
Credo che il problema nel mio caso non stia nel fatto che una storia del genere non sia nelle mie corde, anzi, amo le vicende che ti fanno riflettere, ti pongono degli interrogativi, e vanno alla ricerca del mondo interiore che c’è in ognuno di noi, e non credo nemmeno che l’età differente dei protagonisti dalla sottoscritta abbia rappresentato una barriera per cogliere a fondo le loro inquietudini. Credo piuttosto che, sebbene le intenzioni e i contenuti di questa storia siano ottimi e si tengano ben lontani dalla banalità imperante in mille drama/manga, il risultato purtroppo non è all’altezza delle aspettative. Perchè credo che al di là del percorso interiore avviato da Mizuho per dare un nuovo senso alla sua vita e che noi spettatori conosciamo attaverso i suoi continui monologhi, le indagini sulla morte di Haruka avevano anche l’obiettivo di portare alla luce le emozioni e la vita "nascosta" di coloro che avevano avuto un sottile legame con la sfortunata ragazzina, ma per un motivo o l’altro erano poi stati incapaci di dare voce alle loro sensazioni, preferendo rimanere nell’ombra della propria apparenza. Cioè, questa storia è fatta di tanti tasselli che compongono un complesso puzzle e da come me la sono immaginata quando sono partite le indagini, avrebbe dovuto essere una storia corale in cui ogni personaggio avrebbe avuto un peso importante nella ricostruzione della realtà. Invece non è accaduto nulla di ciò: i vari Yanai, Madoka, Remi, Hiro, ecc, hanno fatto la propria apparizione ed è stato dedicato loro un momento per raccontare il collegamento con la scomparsa Haruka, ma non è emerso davvero il mondo interiore di ciascuno, né ci sono state mostrate adegutamente le sfaccettature della loro personalità. Quello che voglio dire è che, tranne Mizuho che continuamente si interroga su di sé e ci mette al corrente della sua difficile evoluzione, tutti gli altri personaggi non hanno trasmesso la loro anima, sono stati sì sfruttati come “pezzi” mancanti di qualcosa di più grande, ma la ricerca introspettiva non si è allargata fino ad includere anche loro e quindi nel seguire talune vicende non ho provato quel coinvolgimento che ci sarebbe dovuto essere. E a questo punto mi chiedo se la frettolosità con cui la narrazione si è posata sui personaggi dei compagni di scuola sia dovuta alle ovvie esigenze di copione nell'intento di riassumere tutto in poche puntate da 20 minuti l’una, o se la storia originale segua come linea-guida il flusso di pensieri di Mizuho mettendo l’accento sulla sua irrisolta relazione con Narumi, ma dà spazio in maniera degna a tutte le altre figure, creando davvero un puzzle in cui chiunque, anche l’individuo apparentemente più insignificante, ha dei colori e un suo mondo da comunicare e scoprire, cosa che per altro credo sia il messaggio che una storia del genere dovrebbe fornire. Ho provato a leggere taluni commenti sullo SMO per cercare di capire se il manga supera i limiti riscontrati nel drama e riesce maggiormente nell’intento di fare una ricerca introspettiva a 360°, ma sono incappata nelle poco entusiastiche impressioni sugli sviluppi dei recenti volumi usciti, che non mi hanno dato una percezione effettiva sulla validità di taluni contenuti della trama. Vabbe’, se avrò ancora la curiosità di farlo, recupererò il manga e valuterò da me... non c’è altro da fare.
Tornando al drama, è anche vero quello che si è detto: la recitazione di alcuni attori fallisce proprio laddove sarebbe servita maggiore incisività per trasmettere la potenza di certe emozioni che finalmente vengono a galla, dopo averle a lungo soffocate e taciute.
Sinceramente quando leggevo persone lamentarsi della Honda, non condividevo lo stesso parere perché la figura della protagonista mi è piaciuta da subito e lei l’ho trovata parecchio azzeccata nel ruolo. Però poi in effetti quando l’apatia del personaggio si è evoluta dando spazio alla consapevole scoperta di nuove sensazioni, anzi quasi di un personaggio rinnovato, beh i limiti della Honda recitativi sono emersi in maniera vistosa e non è riuscita a comunicare quello che doveva. E non è l'unica. La scena ad esempio in cui
Mizuho piange con Remi e l’abbraccia dopo che quest’ultima ha rivelato il segreto del suo aborto e soprattutto il suo senso di colpa verso la povera Haruka
suppongo che mi avrebbe dovuto commuovere, e invece mi lasciata fredda anche perché le 2 si sforzavano di piangere e di fingere pathos, ma imho erano credibili tanto quanto gli attori di Centovetrine.
Però nonostante quanto detto, ammetto che il finale mi è piaciuto molto e anche un po’ sorpreso perché me lo aspettavo più banale e così non è stato.
Innanzitutto ho amato Haruka: mi è sempre piaciuta la caratterizzazione che emergeva di lei man mano che si aggiungevano tasselli alla ricostruzione della sua vita, ma alla fine è stato proprio il suo personaggio quello che è riuscito a scuotermi di più e a farmi provare una forte emozione. Haruka, pur incompresa e sola per la maggior parte della sua breve esistenza, è riuscita con la dolcezza e la bellezza della sua anima ad illuminare le vite di tante persone con cui è entrata, anche se fugacemente, in contatto, e mi ha commosso tantissimo
il messaggio che lei scrive a Hiro nella sua lettera d’addio per lui: poche parole, ma perfette, degne di lei, non c’era nient’altro da aggiungere per comunicare cosa avesse nel cuore: sempre e solo amore.
Quanto a Mizuho...
sono contenta che finalmente dopo tanto riflettere su stessa, sia riuscita ad arrivare al capolinea del suo viaggio e ad esprimere senza filtri i suoi pensieri a chi maggiormente l’ha scossa e toccato il cuore. Ma mi è piaciuto ancora di più che Narumi non sia stato necessariamente coinvolto nel percorso di lei e che come personaggio abbia mantenuto coerenza, perchè introverso era all’inizio e introverso è stato anche alla fine. E’ Mizuho quella che voleva e ha provato acambiarsi e quella di cui abbiamo seguito l’evoluzione introspettiva... Narumi è un protagonista che sin da principio per caratterizzazione non mi ha attratto granchè, ma vuoi perché con i tempi ristretti del drama non c’è stato modo di chiarire certe sue vicende rimaste in sospeso , vuoi perché probabilmente non era questo lo scopo del suo personaggio, vuoi perché non essendoci ancora il finale del manga era più saggio mantenersi sul vago per concludere il drama, beh lui non è stato accomunato a Suga, né è andato incontro al medesimo processo di cambiamento con improvvisa “redenzione” , anzi fino alla fine è rimasto fedele a se stesso, irrisolto e inquieto.
Continuo ad essere sicura che
a lui Suga-chan sia sempre piaciuta, e che se lei non avesse scoperto di forza le ombre del passato che lo tormentano (infatti ho letto infatti una certa amara ironia quando le dice “sei meglio di un detective”), magari il loro rapporto sarebbe potuto crescere aiutandosi a vicenda a superare certi blocchi emotivi, ma siccome Mizuho da sola è riuscita a guadarsi dentro e a lavorare su di sé, mentre lui no, il finale con Narumi che rimane quasi impassibile alla liberatoria confessione di Mizuho è significativo dei percorsi opposti compiuti da queste 2 tanto affini, ma anche tanto diverse, destinate a perdersi oppure a rincontrarsi, chissà.
Insomma, finale molto bello... non banale, teso anch'esso a porre interrogativi, assolutamente azzeccato, proprio come speravo che fosse!
Per il resto purtroppo non ho provato grande coinvolgimento, c’ho messo più mente che cuore nel seguire questo drama, ed io invece speravo soprattutto di essere travolta emotivamente. Sul voto sono indecisa… siccome anche i drama che mi hanno presa di più non vanno oltre il 9, e in questo caso accanto a cose che mi sono piaciute, ce ne sono altre che non mi hanno fatto impazzire tant’è che la scintilla dell’amore non è scoccata, gli darei un voto fra il
7/8. 9 però alla OST… è bellissima, sono giorni che canticchio le canzoni.