De gustibus, perchè invece io più guardo Sukkino e più mi piace!
Comunque ho visto le prime 5 puntate di questo drama e devo dire che mi sta piacendo abbastanza e spero che i ratings in patria si alzino perché sarebbe un peccato snobbare una serie del genere.
Oddio, la parte ambientata negli anni '70 è cominciata in maniera assai gradevole e delicata e molto bella è la ricostruzione di quegli anni, ma per la verità alla lunga andava un po' a stancarmi, anche perchè iniziava molto ad appesantirsi e a calcare sui tasti del melodramma e ho trovato anche un po' forzata alla tipica maniera coreana la fine della storia fra In Ha e Yoon Hee, però dalla quinta punta si cambia registro e c'è un nuovo inizio con i personaggi catapultati al giorno d'oggi e la vicenda riacquista di nuovo vigore, mettendo da parte i toni ovattati e drammatici anni 70, per presentarsi decisamente più frizzante e a tratti anche simpatica.
Cominciano infatti i noti clichè e baruffe fra i 2 nuovi protagonisti, figli del perduto amore giovanile dei rispettivi genitori, che si scontrano inavvertitamente e guarda caso nello scontro il telefono di lei finisce fortuitamente dritto nella tasca della giacca di lui, ma lui, Seo Joon, è un fotografo spocchioso e sciupafemmine che si prende gioco di lei, Ha Nan, e la tratta con sufficienza, credendo di poter far colpo su qualunque ragazza in 3 secondi, ma a quanto pare succede il contrario, e cioè è Ha Nan che colpisce al cuore Seo Joon in 3 secondi, proprio come era successo anni prima al padre In Ha, incontrando Yoon Hee.
La cosa interessante è vedere come i personaggi negli anni ‘70 e la dinamica del loro innamoramento si ritrovino in contesti ed epoche diverse con modalità abbastanza simili fra genitori e figli.
Negli anni ’70 galeotto era stato il diario perso di lei, nell’epoca contemporanea ad essere perso e poi ritrovato da Seo Joon è il telefono di Ha Nan. Così come c’è un parallelismo fra In Ha che rimane incantato da Yoon Hee e le dipinge un ritratto e Seo Joon che scatta una foto ad Ha Nan e, suo malgrado, ne rimane impressionato.
Anche se si notano immediatamente anche le differenze caratteriali fra i personaggi anni’ 70 e quelli moderni: In Ha era un’artista in erba, generoso, sensibile, romantico, certamente un personaggio d’altri tempi, mentre il figlio Seo Joon è un fotografo spregiudicato, spavaldo e altezzoso. Così come Yoon Hee era dolce, silenziosa e timida, mentre la figlia Ha Na si presenta come una ragazza solare, spiritosa ed estroversa.
Quanto agli attori, beh si sa che amo Jang Geun Suk , ma non ci posso far niente, come attore mi affascina ed ogni volta che lo vedo lo trovo sempre più bravo.
Mi piace come riesca ad impersonare 2 figure così diverse, quella del padre e quella del figlio, variando registro, senza perdere spessore e intensità. Ovviamente nei panni (fighi
) di Seo Joon sembra essere più a suo agio perché interpreta il ruolo dello spronzo snob dal cuore di panna che gli riesce tanto bene, ma anche nella parte più malinconica e intimista di In Ha mi è piaciuto tanto (capelli a parte, anche se in realtà non era nemmeno la capigliatura da piccolo lord che mi disturbava, quanto quegli abiti demodè che lo ingoffivano di brutto
) , adoro la sua espressività e capacità interpretativa.
E anche Yoona, a dispetto delle tante voci circa la sua inadeguatezza recitativa, non mi dispiace affatto in entrambi i ruoli, mi sembra carina e simpatica al punto giusto.
Anche se devo dire che, mentre Geum Suk acquista mille punti in versione moderna, la trovavo molto più graziosa col suo look anni 70, piuttosto che con quest’ultimo, un po’ sciatto, anni 2000.
Ora sono davvero curiosa di vedere cosa succederà, anche perché sembra che
a Seo Joon sia già scattato il colpo di fulmine e non è un tipo che molla la presa, quindi chissà come convincerà Ha Nan ad accettare la sua corte (e mi piace quando uno dei 2 si innamora subito e tribola per conquistare l’altro
), tanto più quando si scoprirà la storia dello sfortunato amore fra i rispettivi genitori.