Misa, è proprio questo il lato più affascinante della trama.
A livello superficiale, si potrebbe pensare ai personaggi di Jung Jae-min e di Kang In-wook come a due uomini che si contrappongono e che rappresentano due modi totalmenti differenti di essere, vivere, amare.
Lo sono, effettivamente, ma tutto va ben oltre se guardiamo dalla prospettiva di Lee Soo-jung.
Perchè è così confusa sui suoi sentimenti?
Al di là del fatto che possa essere un'indecisa cronica, e non lo credo in modo assoluto, lei si sente attratta da due facce della stessa medaglia: l'amore tenero, protettivo di In-wook da una parte, e dall'altra, l'amore passionale, bruciante di Jae-min.
Se lei rincorre lo sguardo severo di In-wook quando capisce di essere venuta a patti con la sua coscienza e con la sua dignità, ci sarà pure una ragione, così come sente
invincibile l'attrazione magnetica per il sentimento, e i sentimenti, di Jae-min.
Vorrebbe entrambe le cose, ma non può.
Quando nell'episodio 18
rimane vittima della sua buona fede e della sua volontà di emanciparsi da entrambi (la scena in cui lei vorrebbe restituire l'assegno a Jae-min e si ritrova ad affrontare in modo inaspettato l'astio di Choi Young-joo e la rabbia trattenuta a stento di Kang In-wook), si ritrova ad affrontare il calvario della colpevole a priori.
E rinuncia anche a spiegare le sue ragioni per riabilitarsi agli occhi di In-wook.
Per questo avevo parlato in precedenza, insistendoci, sul concetto di dignità.
Una Lee Soo-jung più matura, provata dai patimenti emotivi, capisce che non vuole più scendere a nessun compromesso con la sua dignità, per cui la sua debolezza caratteriale ed emotiva si fortica di una nuova consapevolezza.
Scusami per il papiro....