Infatti dalla puntata 11 la storia d'amore fra Ji Oh e Joon Young, nata in maniera così fresca e spontanea e sviluppatasi senza drammi e isterismi, comincia a perdere colpi: inizia la gelosia, iniziano le ripicche, si crea pure un mezzo triangolo (che triangolo non è), e si dà il via all'angst.
Per di più c'è anche lo spettro della malattia agli occhi di Ji Oh, quindi c'è da credere che il più classico clichè coreano sia in arrivo per far finire tutto in tragedia.
Invece, innanzitutto la malattia non è terminale e, nonostante sia invalidante per Ji Oh e il continuo della sua carriera di regista, fortunatamente alla fine viene risolta senza eccessi di pathos, ma anche l'angst amoroso non è del tutto forzato e fuori luogo perchè serve a far uscir fuori i personaggi nella loro vera essenza. Cioè, per 11 puntate abbiamo assistito ad un Ji Oh praticamente perfetto, cavaliere scintillante nella sua fulgida armatura: figlio premuroso, fidanzato amorevole, amico disponibile, regista e impiegato modello, corretto e generoso con tutti, insomma a volte era un po' acido ma non c'aveva un difetto che sia uno. Invece poi lo scopriamo in tutte le sue fragilità, perchè in realtà è un uomo pieno di limiti, è ossessionato dal fatto di avere umili origini e di non aver raggiunto ancora una posizione sociale affermata, ed è quasi complessato perchè la sua donna è più ricca e ha una famiglia che potrebbe giudicarlo in base al portafogli. Perciò solo per futile orgoglio di punto in bianco decide di allontanare Joon Young e non affrontare così il giudizio degli altri su di lui.
Ora, fosse stato un altro drama, mi sarei aspettata la tipica situazione secondo cui lui la lascia perchè, scoperta la malattia, altruisticamente non vuole che lei soffra con lui, e invece no... lui la lascia senza spiegazioni solamente perchè è egoista, codardo e debole e non riesce nella vita a mettere in pratica tutti i buoni propositi che invece attua nelle storie dei suoi drama. Ed è a questo punto che Joon Young, da ragazza insensibile, capricciosa e anbiziosa come sembrava all'inizio, si conquista tutta la mia stima, rivelandosi un personaggio vero e profondo: perchè lei non riesce ad accettare la scelta improvvisa di Ji Oh di lasciarla, lei lo ama e per questo soffre e lo supplica, ma ancora di più è terribilmente delusa dal fatto che lui, per anni il suo mentore, la sua guida, il suo punto di riferimento nel lavoro come nella vita, si riveli così meschino ed egoista, abbandonandola senza ragione in malo modo. La sofferenza in lei è tanta perchè il tradimento è totale: non solo lui l'ha abbandonata anche se il giorno prima diceva di amarla, ma Ji Oh ha tradito anche quei valori e quei principi che sempre predicava e che lei ammirava in lui. Senza contare quanto lui sappia essere davvero brutale nei confronti della povera Joon Young nel convincerla a desistere dalla loro storia : mi sono davvero sentita davvero male per lei quando, mentre JY lo prega di ritornare insieme, Ji Oh le strappa il telefono e le cancella il suo numero dal cellulare, prendendole anche la chiave del suo appartamento di modo che lei non possa tornare più.
Oppure quando lui torna a casa e le chiude la porta in faccia, mentre lei fuori piange e lo supplica di farla entrare.
Davvero un comportamento odioso da parte di Ji Oh, reso ancora peggiore dal fatto che lui si comporta così duramente solo per cieco orgoglio e per viltà.
Giuro che l'avrei preso a bastonate in molti frangenti, fa benissimo poi JY a farlo schiattare di gelosia con Soo Kyung e a rinfacciargli di essere solo un codardo che non sa rapportarsi ad una donna migliore di lui e sa far solo chiacchiere su ciò che è consigliabile nei drama, ma quando si tratta della sua vita è un totale fallimento.
In quel caso ho davvero adorato Joon Young perchè, dopo aver ricevuto solo delusioni ed essere stata pesantemente maltrattata, riesce a metterlo k.o. rivelandogli di avere capito che la fonte di tutte le sue debolezze è solo l'orgoglio e il senso di inadeguatezza nei suoi confronti.
E fossi stata in lei, quando lui finalmente comprende che stare senza di lei non lo fa stare meglio, e si presenta a casa sua e la bacia, lo avrei fatto friggere un po' e non me lo sarei ripreso tanto facilmente.
Ma vabbe', lei aveva sofferto così tanto ed era stata così in pena per lui durante l'operazione agli occhi che aveva subito, che vederselo comparire di nuovo davanti, pronto alla riconciliazione, non può farla trattenere dal cadere di nuovo tra le sue braccia. Ma, nell'economia della vicenda, ho comunque apprezzato che la crisi fra la loro coppia sia innescata da talune insicurezze e fragilità da parte di uno dei 2, le cosiddette pippe mentali, (cosa che può avvenire comunemente anche nella realtà
) piuttosto che, come negli altri drama, o dall'avvento della malattia, oppure dalle macchinazioni del terzo incomodo di turno, oppure dalla madre di lei/lui che si oppone come una iena all'unione, ecc. E idem la risoluzione della crisi, che è stata intensa ma è avvenuta in maniera logica e naturale, come proprio 2 persone che si amano fanno, senza forzare sulla tensione drammatica, portandola a livelli di pathos indicibili.