CITAZIONE
"Do you know what's the most impressive spy in the world? Not even remembering that he himself is a spy. That's the best spy"
(Credits by coolsmurf for Soompi forums)Questa è la frase più rilevante della
scena chiave della
decima e credo di poter dire che sia stata una delle più importanti di questo drama.
E' notte, una notte che non porta consiglio o alcun conforto a chi ha il cuore gonfio di dolore.
Il signor
Byun, il proprietario del ristorante tailandese, minaccia il signor
Jung, il capo degli agenti del
NIS, dicendogli che rivelerà a
Min Ki e agli altri membri della squadra che
Soo Hyun è un agente sotto copertura presso il sindacato criminale
Chingbang. Insiste nel suo discorrere sostenendo che è un dovere dell'agenzia governativa quello di recuperare un suo membro in difficoltà (
Soo Hyun ha perso la sua memoria e il suo doppiogioco nei panni di
Kay si è tramuntato nella sua vera personalità).
Jung replica che non intende lasciare
Soo Hyun in questa situazione per sempre e che sta aspettando il momento più adatto per portarlo via. E ancora, in queste condizioni, con la sua amnesia, recuperarlo non avrebbe alcun senso, invece, è preferibile che continui la sua ascesa all'interno del
Chingbang continuando a guadagnarsi la fiducia di
Mao.
Byun, sempre più sconvolto, gli rinfaccia la situazione penosa di
Soo Hyun pregandolo di non continuare a giocare con la sua vita. Al chè,
Jung gli ricorda che 15 anni prima, lui, a causa della sua brama di denaro, aveva passato al
Chingbang le informazioni che avevano condannato a morte la mamma di
Soo Hyun rendendo un bambino orfano di madre, dopo che lo era già stato di padre. Il signor
Kang, allora, non incolpò
Byun della tragedia e si prese cura di quella creatura come se si trattasse di suo figlio. A queste parole,
Byun cade pesantemente sul terreno e i suoi occhi si riempiono di lacrime. Ora, chi rimane e sa tutta la verità, loro due, ha il dovere morale, soprattutto in memoria di chi è morto, di portare a termine l'operazione contro quel gruppo criminale sapendo di dover avere un occhio particolare per
Min Ki.
Byun, tra le lacrime, chiede a
Jung se lui ha davvero l'intenzione di salvare
Soo Hyun.... Una risposta ad effetto, fredda come una pugnalata alle spalle, lo investe:
"Sai qual è la miglior spia del mondo? Quella che non riesce neanche a ricordarsi che è una spia. Ecco, è questa la miglior spia possibile".
Quanto vale la vita di un uomo?
Niente?
La vita come una mano aperta che lascia scorrere della sabbia al vento.
Sembra niente, proprio niente rispetto ad un interesse generale e più ampio. Sembra niente rispetto alla sofferenza, al dolore ancora sconosciuto per la morte di un padre (
Soo Hyun ha visto il padre morire senza sapere che era lui.... Cosa accadrà quando recupererà i suoi ricordi?). Sembra niente rispetto al suo essere, ai suoi sentimenti, agli affetti più cari. C'è in tutta questa vicenda un senso di
precarietà che investe la dimensione umana e che lascia attoniti almeno quanto il cinismo e la spregiudicatezza, parole di cui ho già fatto un buon uso in questo thread, di chi dirige
un gioco di potere, una improcrastinabile partita a scacchi, servendosi dei propri sottoposti come se fossero dei burattini senza alcuna identità. Una vita svenduta nella vendetta che non conosce soddisfazione, una vita alla prova della crudeltà del
contrapasso che ti fa guardare negli occhi il tuo nemico specchiando in realtà la tua anima.
Un mondo dove tutto sembra oscuro e ritorto potrà fornire le occasioni per trovare la via della speranza?