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Time of Dog and Wolf

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Bradamante_
view post Posted on 2/8/2007, 20:56     +1   -1




CITAZIONE (Misa @ 2/8/2007, 21:44)
bradamante grazie!

La mia amica di Singapore fan di Junki, dice che è molto bravo in questo drama, concordi?

Assolutamente, sì.
Tempo addietro, lessi un'intervista sul Soompi in cui Junki spiegava le ragioni che lo avevano spinto a scegliere il ruolo di Soo Hyun in Time of Dog and Wolf.
Era molto forte in lui il desiderio di strapparsi di dosso la maschera di "pretty boy" che i media avevano accostato al suo nome.
Ebbene, la sfida di questo ruolo così drammatico lo sta aiutando a dimostrare, ma non credo che ne avesse comunque bisogno dato il suo enorme talento, di essere maturo per parti sempre più complesse ed articolate.
 
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Bradamante_
view post Posted on 5/8/2007, 12:16     +1   -1




Non ho potuto aspettare i sub dei WITH S2 e così ho recuperato gli hardsub che vanno dalla quarta alla sesta puntata.
E' stata una vera e propria maratona.
Qual è la storia di questo drama?
Un uomo a cui il destino ha sottratto tutto, una famiglia, gli amici, una patria, si ritrova ad affrontare il dramma di un trauma non rimosso (l'uccisione della madre) facendosi travolgere dall'odio smisurato che prova per l'assassino.
In nome della vendetta, si metterà alle spalle la famiglia adottiva, il lavoro al NIS, gli affetti più cari e perfino se stesso.

CITAZIONE
"Soo Hyun: I wanted to find that guy with my own two hands and kill him. Better to die...rather than living like this. Better to die. Ji Woo/Ari : Soo-Hyun... Soo Hyun: But...I became like this. Funny, huh? Can't even protect my own body and yet I'm seeking revenge. I don't know what to do anymore. What I need to do...I don't know anymore."

(Credits by purpletiger86 for Soompi forums)

Queste parole sono fondamentali per capire la psicologia del personaggio di Soo Hyun, per capire l'abisso in cui cade la sua anima.
"Ho desiderato trovare quest'uomo e di ucciderlo con le mie mani. E' preferibile morire… Piuttosto che vivere in questo modo. E' preferibile morire. Ma.... Io sono diventato così. Buffo, huh? Non posso difendere neanche il mio corpo, ma cerco la vendetta. Io non so che altro potrei fare.... Di che cosa ho bisogno per farlo… Non conosco altro."
Il perseguimento della vendetta è in lui talmente sconvolgente, debordante, "totale", da travalicare ogni confine del razionale facendogli accettare anche di rinunciare alla sua identità per diventare un agente governativo sotto copertura.
Solitudine e rabbia con l'unico conforto dei colloqui con il padre e la promessa del ritorno.
Potrei soffermarmi a lungo per parlare del cinismo di Jeong, il capo degli agenti del NIS, ma preferisco, invece, concentrarmi sulla forza emotiva di quelle stelle senza nome che campeggiano nella stele di marmo che si trova nella sede del NIS, l'unico segno tangibile degli agenti sotto copertura deceduti in servizio.
Uomini senza un volto, a cui non rimane null'altro che il conforto della memoria di chi crede nel rispetto del sacrificio estremo per un ideale più alto.
Colpisce moltissimo, in questo senso, quella sorta di parallelo creato dalla sceneggiatura tra la vita di uno di questi uomini dall'"indentità perduta" (l'ambiguo propietario del ristorante tailandese), ma sopravvisuto al silenzio governativo, che si è trasformato in un uomo sedotto dalle meschinità umane, tuttavia pervaso da una sua personalissima morale, e la vita di Soo Hyun, la cui coscienza però non è ancora un vuoto a perdere ("un cane" che diventa "lupo" può preservare la propria coscienza?).
E' una dimensione umana fortemente schiacciata dal peso della spregiudicatezza del potere, nella quale sembra non esserci spazio per alcuna pietà o comprensione.
Un universo dolente, travagliato, dove anche il rapporto tra Ji Woo/Ari e suo padre Mao è vinto dall'impossibilità di credere nell'amore come speranza e rinnovamento.
Sono state per me molto toccanti tutte le sequenze del recupero della memoria da parte di lei, gli affetti perduti dal tempo, la melodia allegra delle voci e nei volti felici, e la solitudine di lui davanti al suono di un tasto del pianoforte prima animato dal sentimento di entrambi.
Quell'abbraccio innapagato e il dolore del rifiuto.
Lo stesso rifiuto provato da Min Ki, il cui sentimento amoroso è prostrato dal ricordo del fratello e a cui può soltanto andare incontro rinnovando il diritto per chi rimane a continuare a vivere, nonostante tutto.
Sarà sufficiente per generare il fiore della speranza?
Abbiamo di fronte, allora, una linea immaginaria dove tutti camminano attraversati dal vento incessante delle prove della vita, dove il bene e il male si intersecano tempestosi, improvvidi e risoluti.
Un luogo dove il giorno e la notte convivono.
Un luogo dove il tuo miglior amico può diventare il tuo peggior nemico.
Un luogo dove scegliere senza appello come vivere da uomini questo nostro tempo mortale.
"L’heure entre chien et loup".

Edited by Bradamante_ - 7/8/2007, 12:59
 
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Bradamante_
view post Posted on 6/8/2007, 23:23     +1   -1




Un breve riepilogo di quanto è accaduto in queste prime sei puntate.
SPOILER (click to view)
Un prologo drammatico, un inseguimento al limite dell'impossibile sulla banchina del porto commerciale di In-cheon, ci introduce nella vita di Lee Soo Hyun.
Non sappiamo per quale ragione, ma lui, completamente fuori di sè, e una donna, Seo Ji Woo, molto provata e quasi sul punto di svenire, sono inseguiti da un gruppo di malviventi pronti a tutto pur di speronarli per costringerli a fermarsi. Soo Hyun, dopo aver costretto la ragazza a scendere dal veicolo, viene travolto dalla furia dei proiettili e ferito gravemente cade in mare. In uno stato di semicoscienza, riemergono in lui i ricordi del passato e così in un lungo flashback, scopriamo che la sua infanzia in Tailandia, già duramente provata dalla perdita del padre (in seguito si verrà a conoscenza che lui era stato un agente governativo e che era morto durante una missione segreta sotto copertura), era stata contrassegnata da una circostanza drammatica, l'assassinio della madre, un coraggioso procuratore distrettuale che indagava sui loschi traffici del sindacato criminale Cheongbang. Rimasto solo al mondo, ritorna in Korea e viene adottato da un agente del NIS, Jungho, amico di famiglia e cresce serenamente fino a diventare lui stesso, insieme al fratello Min Ki, un valido agente governativo. Il destino però incombe come un oscuro avvoltoio.... Ritrovata un'amica d'infanzia, Seo Ji Woo/Ari, non sa che un legame "nascosto" li lega crudelmente, in quanto il padre naturale di lei, Mao, un killer affiliato al Cheongbang, è colui che ha ucciso sua madre. Mentre il rapporto tra i due giovani sembra aprire spiragli per un tenero legame sentimentale, Min Ki, interessato a sua volta alla ragazza, è costretto ad accettare la realtà dei fatti e non riesce a mascherare un certa gelosia nei confronti del fratello, paventando la prospettiva di un rapporto competitivo con lui che è sempre stato più di un fratello.
Durante una missione operativa del NIS che aveva come scopo quello di conoscere i perversi intrecci tra il Cheongbang e un gruppo di mafiosi locali, Soo Hyun si ritrova faccia a faccia con l'assassino di sua madre, riconosciuto grazie ad un tatuaggio sul polso destro, e travolto dall'odio e dal rancore cerca di ucciderlo venendo meno al suo dovere. Dopo essere stato in pericolo di vita per via del suo comportamento irresponsabile, Mao gli aveva risparmiato la vita una seconda volta dopo la prima di tanti anni prima nel corso dell'omicidio della madre, il NIS accertate le sue responsabilità, grazie anche a un improvvido e non voluto intervento di Min Ki, lo allontana e lui, libero di agire, torna in Tailandia alla ricerca di Mao. Sul volo aereo, a sorpresa, ritrova una Ji Woo determinata a stargli accanto e con lei trascorre qualche momento di spensierata tranquillità. Mentre lei recupera la memoria del suo passato (aveva dovuto lasciare la Tailandia a seguito della separazione dei genitori) decidendo, alla fine, di non riprendere i rapporti con il padre naturale, lui in cerca di informazioni utili alla sua causa, finisce nelle mani della banda di Tony, un deliquente senza alcuno scrupolo. Ji Woo preoccupata per la sua scomparsa si rivolge sia al padre naturale, Mao, che a Min Ki, il quale parte alla volta della Tailandia in compagnia dell'ambiguo propietario del ristorante tailandese, amico del padre, un uomo dall'oscuro passato. Nel corso di un'irruzione in uno stabile abbandonato lungo un fiume, i due uomini riescono a liberare un Soo Hyun provato nel fisico, ma non libero dal suo desiderio di vendetta, così come è costretto ad ammettere in una conversazione con Ji Woo. Tornato in patria, ad attenderlo arriva una proposta di Jeong, il capo degli agenti del NIS, il quale vorrebbe che lui si infiltrasse in qualità di agente sotto copertura nel Cheongbang consentendo all'agenzia governativa di assestare un duro colpo al gruppo criminale, in cambio, l'uomo gli profila il ritorno effettivo nelle fila del NIS. Nonostante il parere contrario di suo padre, che intravede tutto il cinismo e la spregiudicatezza possibile nella proposta di Jeong, Soo Hyun accetta l'incarico e dopo aver assistito da lontano al "suo" funerale (il NIS ha organizzato la sua "finta" morte agli occhi del mondo) parte alla volta della Tailandia dove darà corpo alla finzione di un uomo chiamato Kay. Passano due anni, è Soo Hyun/Kay, divenuto un abile atleta di thai boxing, non è ancora riuscito ad infiltrarsi nel Cheongbang, mentre gli affetti più cari in Korea lo piangono ancora ed in particolare, Ji Woo non riesce a farsi una ragione della sua morte respingendo la corte discreta di Min Ki, divenuto un abile ed apprezzato agente governativo, fino al punto da essere promosso nel reparto che si occupa delle operazioni sul campo. Le uniche persone che sono a conoscenza della missione di Soo Hyun/Kay sono Jeong, il capo degli agenti del NIS, e suo padre che periodicamente lo incontra per mantenere i contatti con l'agenzia e per potergli stargli comunque vicino in un momento così duro della sua vita. Il destino, ancora una volta, volge a favore di Soo Hyun e per lui si prospetta l'opportunità di entrare come affiliato del Cheongbang, dopo aver salvato la vita a Mao nel corso di un attentato occorsogli in occasione di un incontro di thai boxing.
A questo punto, Mao decide di ritornare in Korea per intraprendere una serie di attività di natura sorprendentemente "lecita", suscittando l'ira dei mafiosi locali che invece contavano di scendere a patti con lui, e si porta al seguito Soo Hyun/Kay, sua guardia del corpo. Nel frattempo, Min Ki, da una parte, si distingue durante una missione operativa che aveva rivisto in azione anche l'ambiguo propietario del ristorante tailandese, scopertosi essere ex agente del NIS, e dall'altra, Ji Woo, dopo un lungo travaglio interiore decide che è arrivato il momento di ricominciare a vivere e "simbolicamente" lascia l'orologio di Soo Hyun (in realtà era un caro ricordo del padre naturale di Soo Hyun) sulla sua tomba. Poco dopo, lo stesso Soo Hyun arriva in cimitero e le lacrime lo travolgono alla vista del prezioso oggetto...

Questo è quanto.
Mercoledì, ci aspetta una settima puntata molto, ma molto importante.

Edited by Bradamante_ - 7/8/2007, 08:36
 
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Bradamante_
view post Posted on 7/8/2007, 09:50     +1   -1




Alcune immagini "significative".

SPOILER (click to view)
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(Credits by final_distanze for Soompi forums)

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(Credits by yeohweping for Soompi forums)

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(Credits by yeohweping for Soompi forums)

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(Credits by yeohweping for Soompi forums)

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(Credits by yeohweping for Soompi forums)

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(Credits by Wendy for Soompi forums)

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(Credits by final_distanze for Soompi forums)


Queste immagini ufficiali sono in circolazione da gennaio di quest'anno e credo facciano riferimento ad una fase molto avanzata della storia, quando, e lo vedremo forse domani, Soo Hyun (un intenso e bravissimo Lee Joon Ki) persa la memoria si ritrova a vivere la finzione di Kay come la sua "vera personalità" tramuntandosi in un criminale (ora, dovrebbe essere più chiaro anche il titolo del drama che sta per l'appunto ad indicare quel tempo, quel momento in cui dal bene si passa al male).
La mia speranza è che alla fine di tutto lui riesca a ritrovare, come spero accada in queste foto, la sua identità e a ricongiungersi ai suoi affetti.
 
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Bradamante_
view post Posted on 7/8/2007, 10:31     +1   -1




Altre foto.

SPOILER (click to view)
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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by tuna_madunna for Soompi forums)


Le prime due immagini mostrano Lee Joon Ki con il look dell'inizio del drama, con i vestiti eleganti e capelli corti per poi passare al ruolo di Kay in cui lo stile è più casual e la pettinatura è selvaggia.
Le fans di Junki lo trovano irresistibile nella "seconda versione". :huhuhu:


Edited by Bradamante_ - 7/8/2007, 12:51
 
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Bradamante_
view post Posted on 7/8/2007, 11:44     +1   -1




Comincio a parlare della settima puntata.
SPOILER (click to view)
Intanto, vediamo alcune immagini tratte dal preview visto alla fine della sesta puntata.

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)


Qualche anticipazione è già trapelata (un grazie dovuto a Wendy del Soompi).
Dunque, Min Ki è sorpreso di vedere che Ji Woo indossi l'orolologio che le aveva regalato. Soo Hyun vede il fratello e la donna amata insieme e capisce che hanno una relazione. Mao mostra a Soo Hyun una foto di Ji Woo quando era bambina e per lui è uno shock devastante scoprire la verità. Mao gli chiede di proteggere Ji Woo. Quando lei si reca al porto commerciale di Incheon per ragioni di lavoro, Soo Hyun la segue a distanza in automobile, sorvegliandola senza che lei se ne accorga. Da qui in poi, credo ci sia un'aggressione ai danni di Ji Woo e il successivo intervento di Soo Hyun con tutte le scene del prologo ormai arcinote. Credo che conseguentemente alle gravi ferite riportate e alla caduta in mare, Soo Hyun perda la sua memoria e che questa situazione da tabula rasa gli permetta di diventare un criminale a tutti gli effetti.
E' inutile dire che sono curiosa da morire....
 
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Bradamante_
view post Posted on 9/8/2007, 21:35     +1   -1




Qualche riflessione.
SPOILER (click to view)
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(Credits by angel_wings88 for Soompi forums

-Episode 9 Preview
(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

I due fratelli l'uno contro l'altro nel corso della nona puntata.
Una morte "falsa" non detta, una donna amata da entrambi.
Gelosia, rancore, odio?
E' certo che l'amnesia di Soo Hyun darà una sferzata, una torsione "imprevista" ai rapporti tra i protagonisti.
Mao comincerà a trattarlo come un figlio e Ji Woo vedendo in Kay l'uomo amato, si allontanerà da Min Ki.
E poi, il cinismo di Jeong, il capo degli agenti del NIS, che decide di continuare la missione sotto copertura di Soo Hyun nonostante sia diventato "una mina vagante" per entrambi i fronti dei contendenti.
Cosa accadrà quando la memoria riabbraccerà l'anima di Soo Hyun?
Aveva detto che "era preferibile morire piuttosto che vivere nella vendetta", ma il destino gli sta riservando un angoscioso, tremendo contrapasso.
Una maschera da criminale difficile da strappare come il senso di colpa.


Edited by Bradamante_ - 24/12/2007, 08:55
 
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Bradamante_
view post Posted on 9/8/2007, 22:36     +1   -1




CITAZIONE (Bradamante_ @ 9/8/2007, 22:35)
Qualche riflessione.
SPOILER (click to view)
(IMG:http://img413.imageshack.us/img413/1031/24359477qb0qs3.jpg)
(Credits by angel_wings88 for Soompi forums

-Episode 9 Preview
(Credits by angel_wings88 for Soompi forums)

I due fratelli l'uno contro l'altro nel corso della nona puntata.
Una morte "falsa" non detta, una donna amata da entrambi.
Gelosia, rancore, odio?
E' certo che l'amnesia di Soo Hyun darà una sferzata, una torsione "imprevista" ai rapporti tra i protagonisti.
Mao comincerà a trattarlo come un figlio e Ji Woo vedendo in Kay l'uomo amato, si allontanerà da Min Ki.
E poi, il cinismo di Jeong, il capo degli agenti del NIS, che decide di continuare la missione sotto copertura di Soo Hyun nonostante sia diventato "una mina vagante" per entrambi i fronti dei contendenti.
Cosa accadrà quando la memoria riabbraccerà l'anima di Soo Hyun?
Aveva detto che "era preferibile morire piuttosto che vivere nella vendetta", ma il destino gli sta riservando un angoscioso, tremendo contrapasso.
Una maschera da criminale difficile da strappare come il senso di colpa.

Per quanto riguarda la fotografia che ho postato, forse ho trovato una spiegazione che è nel contempo una piccola anticipazione sulla prossima puntata.
SPOILER (click to view)
Da alcune indiscrezioni emerse sul Soompi, pare che Soo Hyun/Kay si renderà responsabile del grave ferimento, o addirittura della morte (spero proprio di no! Questo personaggio è fondamentale per l'equilibrio psicologico di Soo Hyun) del suo papà adottivo.
Questa notizia se confermata, sarà un macigno enorme per la coscienza del nostro protagonista.
Ora, è più che comprensibile lo sguardo carico di odio che Min Ki rivolge a Kay.


Edited by Bradamante_ - 24/12/2007, 08:56
 
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Bradamante_
view post Posted on 12/8/2007, 21:19     +1   -1




Settima e ottava puntata.
I due migliori episodi, insieme al primo, da quando è cominciato questa drama.
SPOILER (click to view)
Le decurtazioni in fase di montaggio, dovute alla contrazione da 22 a 16 puntate, si sono fortunosamente esaurite limitando i danni a tre parti comunque importanti della storia quali la progressione della sofferenza emotiva di Soo Hyun nel riemergere del trauma infantile della morte della madre, la storia d'amore con Ji Woo limitata alle sporadiche scene in Tailandia e poi, infine, la parte dei due anni di indagini sotto copertura dove manca completamente il senso di solitudine e la mancanza degli affetti del protagonista, nonchè lo spaesamento per la perdita della sua identità.
Detto questo, direi che il vertice della tensione emotiva e nervosa era tutto concentrato sulla scena dell'inseguimento sulla banchina del porto commerciale di In-cheon, ma in realtà sono state molte le scene che hanno regalato a chi guardava un notevole numero di groppi alla gola.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui è stata impostata la caratterizzazione del personaggio di Soo Hyun nel suo desiderio di recuperare l'identità perduta, dopo che lui aveva capito che Ji Woo aveva scelto di continuare a vivere, superando il dolore per la sua "morte". E' come se, all'improvviso, gli fossero piombati di colpo addosso i due anni di lontanza in cui il suo mondo era tutto "circoscritto" dalla missione segreta e dalla sua vendetta. Forse, in cuor suo, sperava, era profondamente convinto, che tutto si sarebbe "fermato", come se fosse possibile mettere una parte della propria vita in "pausa", in attesa del suo ritorno alla vita precedente. Grave errore di presunzione.... Preso coscienza della realtà dei fatti, l'angoscia della sua situazione lo assale insieme alla sofferenza dei sentimenti facendogli capire, da una parte, quanto sia importante il suo amore per Ji Woo e dall'altra, quanto sia forte in lui il desiderio di riappropriarsi della sua legittima esistenza. Risoluto come non mai, ed esponendosi a rischi enormi, durante un tempestosa nottata, sottrae da una cassaforte della residenza di Mao un microchip che contiene una copia dei progetti legali del boss che servono da copertura alle sue attività criminali con l'intenzione di ucciderlo la notte stessa, così come da lui confessato nel corso di una drammatica telefonata al padre adottivo. Il destino gli riserva, invece, un'atroce scoperta.... Mao gli chiede di proteggere la figlia (i mafiosi locali capeggiati dal signor Chun avevano intenzione di colpirlo nell'unico suo punto "debole") e quando gli mostra la sua fotografia, uno shock devastante lo investe in pieno: Ji Woo è la figlia dell'uomo che ha ucciso sua madre! Mi sono commossa nel vedere lo strazio di quest'uomo.... Un urlo dilaniante nel cuore della notte lo piega in due sulla riva di un fiume senza possibilità di alcun conforto. Con il cuore ostaggio di un dolore inconfessabile, la segue per proteggerla, non visto, fino al porto commerciale di In-cheon dove lei deve sbrigare alcune formalità legate al suo lavoro, qui, assistiamo al secondo colpo di scena. Aggredita dagli uomini del signor Chun, riesce a scappare grazie all'intervento provvidenziale di Soo Hyun, ma quando lo vede il suo stato emotivo subisce un trauma tremendo. Da adesso in poi, ci sono tutte le sequenze del prologo (l'inseguimento, l'arrivo di Min Ki e la sparatoria) e la drammatica conclusione con la fine della macchina in mare.
La prima e la settima puntata, attraversate da un lungo flashback al tempo "passato", si ricongiungono riportando il tempo del racconto al "presente".
Ho trovato molto indovinata questa scelta da parte degli sceneggiatori, perchè hanno saputo sfruttare sapientemente una tecnica propria del racconto visivo nell'ambito della narrazione, coinvolgendola nella memoria del protagonista e nell'attenzione degli stessi spettatori, attanagliati dalle domande "cosa è accaduto?" e "riuscirà a salvarsi?". Hanno cioè saputo creare un clima di tensione e di aspettativa che è durato per un certo numero di episodi senza gravare il ritmo della narrazione. Da un punto di vista squisitamente visivo è stata molto efficace l'immagine del corpo inerte di Soo Hyun che cala verso il fondo, il breve risveglio con il braccio proteso verso l'elefantino di legno, una metafora molto riuscita del legame affettivo con Ji Woo, ma anche il segno tangibile della memoria "perduta".
Il "dopo", il risveglio e la salvezza dovuta ad opera di un gruppo di pescatrici di una specie di patelle del luogo, ci restituisce un Soo Hyun più morto che vivo, ma soprattutto del tutto sprovvisto dei ricordi del suo passato. Molto intenso questo frammento della trama che va dallo sconcerto, allo smarrimento, alla sfiducia verso il prossimo (il suo amico A Hoa gli dice chi è lui, Kay, e gli parla della sua vita nel gruppo criminale Cheongbang, ma lui dubita di quelle parole) fino all'"accettazione" di quella identità in cui tutti lo identificano (il momento esatto è quando durante un violento pestaggio ad opera dei membri del gruppo rivale koreano del Cheongbang, lui capisce di essere in grado di potersi difendere grazie alle tecniche di difesa personale proprie delle arti marziali, bagaglio della vita precedente del "defunto" Soo Hyun. Poi, il battesimo di fuoco durante la sparatoria nel locale dove avviene il faccia faccia tra Mao e il signor Chun in cui uccide, per la prima volta, come un criminale affiliato ad uno dei due gruppi). Ritrovato da Mao, viene riaccolto dal boss come un figlio (l'uomo si sente in debito, perchè gli ha salvato prima la vita in Tailandia e poi, l'ha salvata alla sua adorata figlia Ari) e introdotto nei suoi loschi affari.
E il resto dei personaggi? Un altro aspetto molto affascinante della storia è che tutti gli avvenimenti sono intrecciati tra loro e che c'è lo spazio vitale sufficiente per svelare il lato psicologico di ognuno dei personaggi coinvolti.
Mao continua ad essere un "un cattivo" dal volto umano, un uomo diventato criminale per scelta, ma automunito di una coscienza viva, palpitante, ragionatrice, sentimentale in certi aspetti, che rispetta la vita come la morte (penso alla scena della "sottomissione" del signor Bae, esponente del gruppo criminale rivale del Cheongbang, oppure quando durante la sparatoria nel locale dell'incontro con il signor Chun, abbassa il braccio proteso di Soo Hyun con la pistola ostile verso gli avversari. Come dire, "basta sangue". Il suo sguardo era anche indice di una sorta di "sconfitta", perchè penso che volesse evitare dei morti inutili). E poi, il tormentato rapporto con la figlia Ari/Ji Woo scandito dall'impossibilità di lei, da un verso, di accettare il fatto che lui sia un deliquente e dall'altro, di dimenticare la promessa di non frequentarlo fatta alla madre in punto di morte. Mi ha colpita in modo particolare quell'ultima trance dell'ottava, quando Ji Woo, con gli occhi velati dalle lacrime, gli dice che lei ha un solo padre al mondo. Ciononostante, il loro legame sembra un rebus senza soluzione, forse non voluta, forse non cercata.
Ji Woo aveva deciso di dare una svolta alla propria vita sentimentale, ma l'aver "rivisto" (lei continua a pensare che Soo Hyun sia morto ed è convinta che Kay sia semplicemente un uomo che gli assomoglia moltissimo) il volto dell'uomo che aveva amato scompagina tutti i suoi equilibri emotivi e il primo a soffrirne è proprio Min Ki, deluso dall'atteggiamento della donna e in ansia su due fronti diversi, in primo luogo per l'apparizione di questo "fantasma" che viene dal passato e, in secondo luogo, per il silenzio del padre che sembra sapere, di tutta questa storia, molto di più di quanto lasci intendere (si appella continuamente al segreto governativo imposto dal NIS).
E' proprio lui, il signor Kang, viene mostrato molto preoccupato per l'ultima drammatica telefonata del figlio e disgustato dalla spregiudicatezza del suo capo, Jung Hak Soo (interessantissimo quel gioco da scatole cinesi all'interno dell'agenzia governativa dove tutti si controllano a vicenda, dove non ci si può fidare di nessuno. Penso anche alla stupenda scena dove Jung Hak Soo incontra l'ambiguo proprietario del ristorante tailandese invintandolo "gentilmente", in puro stile mafioso, a passargli le informazioni che avrebbe trovato sul conto di Mao senza dirlo al signor Kang suo committente di partenza), decide di rintracciarlo da solo quando apprende della sparatoria al porto di In-cheon in cui era stato coinvolto. Il destino, ancora lui, lo beffa impedendogli il ricongiungimento ("lo smemorato" Soo Hyun viene rapito dagli sgherri del signor Chun), ma non lo fa demordere dai suoi propositi e riesce a vederlo a distanza, seppur di nascosto, e a sincerarsi del suo stato di salute. L'amnesia rimarrà un segreto, almeno per il momento, tra il nostro protagonista, Mao e A Hoa. Questo tanto temuto escamotage (un incidente di percorso molto abusato nei k-drama) si è rivelato invece vincente nel rivoluzionare i rapporti tra i personaggi nella "sostanza" anzichè nella "forma". Lo scarto tra questo modo di utilizzare un meccanismo stantio e tante altre storie è evidente, come è chiara la volontà degli autori di impiegarlo per mostrarci una dimensione umana fortemente contrastata, in chiaroscuro, dove l'amarezza si confonde silenziosamente nel rimpianto, dove la speranza sembra una chimera irrangiungibile.
E' per questa ragione che amo questo drama, perchè non esistono certezze preconfezionate, perchè le risposte sembrano non coincidere con le domande, perchè posso sentire la contentezza e la sofferenza dissolversi nell'anima di questi uomini come un soffio di vento imprevvisto.
Questo è tutto.
Ora, aspetto con ansia le prossime puntate.


Edited by Bradamante_ - 13/8/2007, 01:05
 
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Bradamante_
view post Posted on 12/8/2007, 23:05     +1   -1




Posto alcune fotografie.
Si tratta di istantanee realizzate sul set di Time of Dog and Wolf il 3 agosto.
SPOILER (click to view)
Gli attori del drama, tra cui Lee Joon Ki, erano impegnati presso il cinema CGV di Seul a girare le sequenze di una sparatoria che vedremo nella nona puntata.
Hanno lavorato tra le 10 di sera e le due del mattino sotto l'occhio attento dei fotografi e dei tanti fans di Junki accorsi per l'occasione di poter ammirare il loro begnamino.
Le ho trovate interessanti, perchè mi ha colpito la presenza di Lee Ki Young che nella storia è il padre adottivo del protagonista e che secondo voci sempre più insistenti perirà proprio per mano del figlio.
Forse, si tratta proprio di queste sequenze oppure si salverà e lo vedremo più in avanti nel procedere della trama.
Lo spero vivamente, perchè l'idea che Soo Hyun possa commettere un omicidio così efferato mi inquieta parecchio.
Vi lascio il link dell'articolo in inglese che accompagnava le immagini, postato sul Soompi da fishrain, tradotto da afril del fansub Junkichina.

-Time Of Dog And Wolf Tough Guys? Pleasant Guys!


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Lee Ki Young e Lee Joon Ki

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Lee Joon Ki

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Il regista di Time of Dog and Wolf, Lee Ki Young, Lee Joon Ki e Lee Tae Sung
 
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Bradamante_
view post Posted on 13/8/2007, 12:19     +1   -1




Tra le tante risorse disponibili su questo drama, esiste tutto un canale dedicato su veoh dove sono presenti le puntate hardsubbate in lingua inglese, i video delle interviste agli attori, gli NG, gli MV dei fans.
Stamattina, ne ho visto uno molto bello che riassume molto bene la storia del protagonista Soo Hyun e nel contempo esalta l'intensa recitazione di Junki.
I suoi fans chiedono, a gran voce, un premio per la miglior interpretazione maschile ai prossimi MBC Awards di fine anno e io penso che abbiano perfettamente ragione ad esigerlo. Dopo i due eccellenti protagonisti di The Devil, Uhm Tae Woong e Joo Ji Hoon, e l'ottima interpretazione di Lee Jung Jae in Air City, c'è sicuramente da considerare in termini più che positivi la sua versatile prova di attore drammatico.
Il link del video:

-Lee junki -Soo-hyun Preview
(Credits by ING for veoh)
 
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Siddhy
view post Posted on 13/8/2007, 13:29     +1   -1




JunKi ce la sta mettendo tutta, e dal video si vede perfettamente :joy:
(ancora non riesco ad abituarmi ai suoi capelli corti, mi piacciono più lunghi :bwa: )
 
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Bradamante_
view post Posted on 13/8/2007, 13:45     +1   -1




CITAZIONE (Siddhy @ 13/8/2007, 14:29)
JunKi ce la sta mettendo tutta, e dal video si vede perfettamente :joy:
(ancora non riesco ad abituarmi ai suoi capelli corti, mi piacciono più lunghi :bwa: )

Sono d'accordo con te.
Sai qual è il suo segreto?
La serenità con la quale sta affrontando questo ruolo così complesso e drammatico.
Io lo sto apprezzando per il suo impegno e per la sua incredibile volontà.
Veramente bravo.
 
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Siddhy
view post Posted on 13/8/2007, 13:52     +1   -1




Difatti non l'avevo mai visto recitare in drama di questo tipo, sono molto sorpresa che abbia tirato fuori questa bravura (in parte nascosta).

E ora che guardo tra quei video ne ho trovato uno strano, di un film chiamato Splendid Holidays, anche questo drammatico e con JunKi.
Che abbia iniziato una nuova fase di drama/film tragici? :smoke:
 
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Bradamante_
view post Posted on 13/8/2007, 14:02     +1   -1




CITAZIONE (Siddhy @ 13/8/2007, 14:52)
Difatti non l'avevo mai visto recitare in drama di questo tipo, sono molto sorpresa che abbia tirato fuori questa bravura (in parte nascosta).

E ora che guardo tra quei video ne ho trovato uno strano, di un film chiamato Splendid Holidays, anche questo drammatico e con JunKi.
Che abbia iniziato una nuova fase di drama/film tragici? :smoke:

Sì, penso proprio di sì.
Avevo letto in una sua intervista, prima che cominciassero le riprese di Time of Dog and Wolf, che era sua intenzione strapparsi dal volto la maschera di "pretty boy" attribuitagli dai media.
La scelta del ruolo di protagonista in questo drama, quindi, non era del tutto casuale.
Penso che stia ampiamente vincendo la sfida che si era proposto con se stesso.
Bravo, Junki.
 
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509 replies since 22/7/2007, 12:15   14129 views
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