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1 Litre of Tears

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view post Posted on 19/9/2012, 11:29     +1   -1
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Portinaia
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In effetti lo special andrebbe visto qualche anno dopo anche perché essendo una specie di riepilogo serve per "rinnovare" la visione. Vederlo subito dopo può essere bello ma anche noioso.

Riguardo la verosimiglianza alla realtà... La storia di Aya è vera ma per quanto ne so non c'è mai stato nessun vero
Asou nella sua vita quindi già voler raccontare la vita degli altri dopo la sua morte ha perso un po' senso, anche se mi pare che davvero la sorella sia diventata infermiera in quell'ospedale. Che abbia trovato lavoro piroprio lì... beh forse in giappone funziona così e poi lì i medici la conoscevano insomma potevano decidere di assumerla.


Riguardo "l'invecchiamento" beh pensa solo che l'attore che interpreta Asou aveva 20 anni quando ha girato il drama e interpretava il 17enne e aveva 22 anni quando ha fatto lo special (cioè erano comunque davvero passati 2 anni). Ma il punto è che, non ci crederai, ma l'ultima volta che ha interpretato uno studente delle superiori è stato nel 2009 quando aveva 25 anni ed era ancora credibile :gnegne: gli asiatici fondamentalmente non invecchiano X°D

Questo lo imparerai guardando i drama e scoprendo le età effettive degli attori.

Bara no nai hanaya è un altro splendido drama caratterizzato dalla squisitezza tipica dei giapponesi di affrontare le tematiche riguardo la famiglia. Ti aspetto nel thread per i commenti.

p.s. anche noi siamo attivi nei raduni ne faciamo almeno uno grande all'anno a Roma e poi ci vediamo, quando possiamo, nelle nostre rispettive città. Tieni d'occhio il thread Meeting e raduni per scoprire quando se ne fa uno dalle tue parti o magari proponilo quando ne hai voglia. ;)
 
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Giu-kun
view post Posted on 19/9/2012, 17:03     +1   -1




Si in effetti ho notato che non sembra affatto che invecchino!
Un'altra cosa bellissima che ho notato, è che la "bellezza" ha un concetto diverso... In Italia tutti belloni e bellone... Mentre in questo Drama la bellezza è molto naturale, Il sorriso di Aya è bellissimo proprio per quel dente "storto", una cosa del genere qui non si sarebbe mai vista.

Si ho dato un'occhiata al thread dei raduni e anche a quello delle presentazioni... Mi sa che qui sono l'unico "vecchio", e direi anche l'unico ragazzo!!! ;-)
 
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view post Posted on 19/9/2012, 20:01     +1   -1
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CITAZIONE
Un'altra cosa bellissima che ho notato, è che la "bellezza" ha un concetto diverso... In Italia tutti belloni e bellone... Mentre in questo Drama la bellezza è molto naturale, Il sorriso di Aya è bellissimo proprio per quel dente "storto", una cosa del genere qui non si sarebbe mai vista.

Concordo con te sulla differenza di concetto di bellezza ma io non lo noterei solo nel "dente storto" della Sawajiri (anche Letizia Casta c'ha i denti storti X°D)
@Zucu che dici, Ciabbi rientra nell' "lternativo" concetto di bellezza?:gnegne:


Più che altro gli uomini ritenuti belli in occidente sono con aspetto "virile" mentre gli uomini belli orientali sono "efebici"...
Le donne ritenute belle in occidente sono "femminone altissime con seni prosperosi" le donne ritenute belle in oriente hanno in genere l'aspetto di dolci ragazzine "kawaii".

Inoltre la grande differenza è che mentre in occidente, epr attirare l'audience vengono mostrati tette e culi, in oriente vengono mostrati torsi nudi e addominali (eccoti spiegato perché sei uno dei pochi ragazzi di questo forum :gnegne: però non sei il solo ;) )

Per l'età non sei l'unico "vecchio" il DIC ha sempre avuto un'età media degli utenti più elevata rispetto agli altri forum e io soo già più di 5 anni che frequento questo forum quindi sono anche 5 anni più vecchia. Io ho 26 anni e ho solo 8 anni in meno a te. C'è una nostra utente che è del 54. Molte sono sposate con figli. Quindi non sentirti vecchio. Pensa solo che in altri forum mi sento vecchia io X°D questo possiamo definirlo il circolo degli anziani :P

Sicuramente sono iscritti anche molti giovani su questo forum ma gli utenti attivi hanno un'età media che va tra i 23 e i 29 anni...

Dovremmo fare un sondaggio :P
 
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SwitchGirl
view post Posted on 10/2/2013, 17:52     +1   -1




Ho visto 1RnN tutto d'un fiato.
Non sono riuscita neanche per un attimo a guardare questo drama come qualsiasi altro drama e a non pensare che fosse la vera storia di una persona che oggi non c'è più.
Per questo non ho pianto litri di lacrime (forse giusto un paio..) perchè sapevo tutta la storia prima di iniziare la visione, e più forte dell'impatto emozionale del drama è stato l'insegnamento che ne scaturisce.
Anch'io penso che questa non sia una storia triste; apparentemente è una storia di una tristezza immensa, ma in realtà è una storia che ricorda il valore della vita nella sua semplicità, che ci ricorda quanto siamo fortunati e, soprattutto, che dobbiamo apprezzare e valorizzare ogni singolo istante della nostra vita perchè è unico e prezioso.

Penso che la sofferenza più grande non sia quella di Aya, ma sia quella dei suoi genitori, perchè penso che quando hai un figlio non ci possa essere sofferenza più grande che sopravvivere a lui e che comunque in generale ogni genitore preferirebbe vivere qualsiasi dolore sulla propria pelle piuttosto che su quella dei propri figli, infatti proprio appena Aya scopre la verità, la prima cosa che la madre le dice è proprio "mi dispiace così tanto di non poter prendere il tuo posto". Non so, forse è per come è il mio carattere.. a pensarci così credo che se fossi nei panni di Aya la prima cosa che mi preoccuperebbe è il dolore che sto dando alle persone che mi amano. E sono anche i genitori che devono avere, e che dimostrano di avere, più forza, perchè devono sia superare il proprio dolore che dare forza alla loro figlia.
Per quanto riguarda invece il comportamento superficiale di alcune persone beh.. certo è crudele ma non c'è da stupirsi. Per quante possano essere, poche o molte, le persone che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni quando tutto va bene o per lo meno quando i problemi riusciamo a gestirceli da soli, saranno ben poche le persone che riusciranno a starci sinceramente vicino in un eventuale momento difficile, e probabilmente più grave è il problema più persone scompariranno.
Riguardo Asou-kun, penso che oltre ad alleviare la drammaticità della storia, e forse ad inserire l'elemento romantico che pare non debba mai mancare, abbiano voluto inserire nel racconto anche un altro aspetto della malattia, mostrato sia dal punto di vista di lei che di lui.

La cosa più commovente per me è stato il sorriso di Aya. Il sorriso che ha per tutto il tempo, è incredibile, mi piacerebbe sapere se è davvero stato così. Per non parlare del sorriso della madre. Io non riesco ad questo sorriso nemmeno con problemi molto meno gravi.
Si dice che alcune persone tirino fuori tutta la loro forza proprio nei momenti più difficili, e in effetti ho visto in altre persone ed è capitato anche a me di disperarmi per problemi passeggeri e più leggeri, e di essere invece più forte e razionale nell'affrontare problemi più gravi anche per supportare chi intorno a me era più debole, ma non riesco neanche a immaginare quale potrebbe essere il mio comportamento di fronte ad una tragedia così grande nella posizione di Aya ma, soprattutto, in quella dei suoi genitori.

Questa è una di quelle storie che ti fa ripensare a quei problemi che ti sembrano enormi e insormontabili, facendoti pensare che invece siano molto più piccoli di come li vedi.
Sto attraversando degli anni molto difficili in cui me ne stanno succedendo di tutti i colori e la forza che una volta avevo è decisamente diminuita per le botte ricevute, perciò mi è davvero servito vedere questo drama. Si ha sempre bisogno di razionalizzare e vedere le cose in maniera più oggettiva, perchè quando sei in mezzo a un problema rischi di vederlo più grande di quello che è e dimenticarti di quante sono invece le cose belle e importanti che ti circondano e che magari trascuri. è fondamentale riuscire sempre a visualizzare la giusta scala delle priorità.

Infine il cast, devo dire straordinario, mi hanno fatto emozionare tutti, davvero bravi.
 
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view post Posted on 10/2/2013, 19:49     +1   -1
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CITAZIONE
Ho visto 1RnN tutto d'un fiato.

Anche io a suo tempo :occhi:

CITAZIONE
Non sono riuscita neanche per un attimo a guardare questo drama come qualsiasi altro drama e a non pensare che fosse la vera storia di una persona che oggi non c'è più.

Io penso sia impossibile non pensare al fatto che sia una storia vera.

CITAZIONE
Per questo non ho pianto litri di lacrime (forse giusto un paio..) perchè sapevo tutta la storia prima di iniziare la visione, e più forte dell'impatto emozionale del drama è stato l'insegnamento che ne scaturisce.

Io invece ho pianto lo stesso, anche perché ho un parente con una malattia terminale.

Cmq prima di I Miss You questo drama ha detenuto per anni il premio come drama per cui avevo pianto di più.

CITAZIONE
in realtà è una storia che ricorda il valore della vita nella sua semplicità, che ci ricorda quanto siamo fortunati e, soprattutto, che dobbiamo apprezzare e valorizzare ogni singolo istante della nostra vita perchè è unico e prezioso.

Una storia che valorizza la vita non che parla di morte.
CITAZIONE
Penso che la sofferenza più grande non sia quella di Aya, ma sia quella dei suoi genitori,

concordo in pieno.
Comunque, non solo il dolore di un genitore che sopravvive al figlio ma l'IMPOTENZA è il dolore più grande e anche che li accompagna più a lungo in questa storia. Veder morire un figlio è tremendo. Vederlo soffrire e non poter far nulla è... come prendere il cuore e farlo a brandelli lentamente e atrocemente.
CITAZIONE
Riguardo Asou-kun

quello che mi fa soffrire è saprere che è l'unico personaggio inventato.
Un po' come rose e Jack in titanic.
CITAZIONE
Questa è una di quelle storie che ti fa ripensare a quei problemi che ti sembrano enormi e insormontabili, facendoti pensare che invece siano molto più piccoli di come li vedi.

concordo.

:D
 
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Mapy1969
view post Posted on 9/5/2013, 10:26     +1   -1




Salve, sto cercando disperatamente il libro (in inglese) del J-drama in oggetto.
Qualcuno sa dirmi dove posso trovarlo?
Grazie!
Mapy
 
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Eve iris
view post Posted on 10/5/2014, 23:51     +1   -1




ah, questo drama! Quanti ricordi, il mio primo drama :blush: :sniff: l'ho rivisto stasera e devo dire che mi provoca davvero sempre le stesse sensazioni di quattro anni fa e alla fine mi sembrava e sembra, quando esco di casa, di essere in un mondo completamente diverso.
L'ho sempre guardato con molta nostalgia e devo dire che sinceramente mi mancava 36_3_13 36_3_13 36_3_13 36_3_13
hahaah <3
 
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view post Posted on 11/5/2014, 03:22     +1   -1
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Yamashita Señorita

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CITAZIONE (Eve iris @ 11/5/2014, 00:51) 
alla fine mi sembrava e sembra, quando esco di casa, di essere in un mondo completamente diverso.

Quoto la tua frase perchè descrive veramente bene una sensazione che credo finiamo per provare tutti dopo la visione, ma non avevo saputo esprimerla come hai fatto tu: il mondo sembra completamente diverso forse perchè diventiamo pienamente consapevoli dell'esistenza della sofferenza, così come del coraggio e della forza. Possiamo sentirci pienamente fortunati se non stiamo vivendo alcuna situazione effettivamente dolorosa, così come possiamo sentirci meno soli e forse anche un po' più forti, se invece ci troviamo in difficoltà.
Bellissimo :cuore:
 
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view post Posted on 4/7/2014, 10:09     +1   -1
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Inizialmente non volevo vedere questo drama perché le storie tristi mi fanno stare un po' male, ma poi mi sono fatta coraggio e l'ho visto. Non me ne pento minimamente, perché seppure triste, ti lascia dentro un senso di pace. Io personalmente credo di averlo pianto un litro di lacrime che questo drama si è guadagnato del tutto :sniff: :sniff: :sniff:
I miei complimenti agli attori per aver interpretato bene i vari personaggi e tutta la mia stima e il mio rispetto ad Aya, che è vissuta davvero!! :respect: :respect:

Ciaoooo!! :inchino: :corre:
 
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view post Posted on 4/7/2016, 22:51     +1   -1
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Dalla puntata 1 alla 7




Eccoci qui con questo "must see" che ho deciso di affrontare per la Challenge. Avevo già scaricato il drama anni fa, quindi questo è un nuovo caso di: "sfruttiamo la Challenge per vedere la roba che ammuffisce sull'HD" :gnegne:

Sono alla puntata 7, il che vuol dire che sto oltre la metà e devo confessare che non ho ancora inaugurato i fazzoletti :emu: Temo che l'impostazione del drama con me non funzioni come dovrebbe, visto che non mi suscita tutta sta tristezza :emu: Trovai più lacrimevole Nankyoku Tairiku che mi fece frignare per 5 puntate senza pause tra una scena e l'altra... e a me i cani manco piacciono chissà quanto :emu:





Su Aya non nego che sia una ragazza tenace e che cerca di essere forte il più possibile. E su di lei non ho nulla di male da dire. Trovo la Sawajiri credibile nel ruolo e mi piace.



Ryo è la seconda volta che lo vedo all'opera e, per quanto in questo ruolo sia un po' scarsino, dopo il samurai che viaggia nel tempo, oserei dire che con gli anni è pure peggiorato :petr: La storia di suo fratello l'ho trovata un po' assurda
ma davvero è annegato in due dita d'acqua? :petr: Ma davvero il suo corpo ha viaggiato per chilometri in un rigagnolo senza che Aso manco lo vedesse scorrere via? :petr:





Tornando alla storia principale, mi scocciò non poco la faccenda iniziale del non dire ad Aya della malattia :patpat: Questo far passare per una sciocchezza una cosa non normale come se lei fosse stupida non l'ho condivisa. Credo che faccia più paura non sapere per quale motivo ci si frantumi la faccia al suolo, piuttosto che saperlo, capirlo e affrontarlo. In fin dei conti Aya non ha mai visto gente intorno a lei cadere come birilli, quindi la storia della semplice malattia adolescenziale era una boiata a cui non poteva credere manco per errore :uff: Questa ragazza è grande abbastanza per lavorare in negozio, ma non per sapere che malattia ha? :ehm: Per cui
ho gioito quando il dottore fa notare ai genitori che è il caso di dire ad Aya la verità, così poi lei deciderà cosa vuole fare prima di non poterlo più fare per poi vivere nel rimpianto delle occasioni perdute :smoke:




Altra cosa che mi ha scocciata è questo nascondere la malattia di continuo. Passi con gli estranei, in fin dei conti non si deve sbandierare ai quattro venti le cose per forza, ma pure in famiglia? :emu: I tre fratelli di Aya vengono prima trascurati e poi obbligati a coprire il padre al lavoro e non sanno perché. Visto che il fratello e la sorella non son due bestie, sapendo la verità un po' prima, evitavano di mugugnare e di fraintendere le cose, soprattutto Ako che è una ragazza un po' particolare a volte :patpat: E infatti poi capiscono benissimo la situazione e Ako, da orsa, diventa pure caruccissima :smoke:



Alka puntata 7 non capisco una cosa. Aya
è in carrozzina e ci mette tre secoli a fare le scale... non è forse ora che le risparmino di salire le scale per andare in camera e le trovino un'accidente di sedia? Immagino che tirarsi su dal pavimento non sia uno spasso e penso che le debbano riadattare come minimo il piano di sotto per evitarle l'arrampicata su quelle scale da cui è già volata giù :lone:






Altra cosa che mi lasciò sorpresa fu quel senso di "vergogna" che aleggia attorno alla disabilità. Prima il padre
rifiuta la richiesta di invalidità per Aya preoccupandosi di non fare la figura di quello che ruba allo stato, non pensando che l'invalidità esiste per agevolare il disabile che ha esigenze diverse da quelle degli altri :patpat:
E poi il fatto che tutti sparlino e si girino manco fosse la prima disabile al mondo :ehm: Ora non so, ma persone con problemi le hanno pure loro e non credo che le ficchino in un buco dove nessuno le possa vedere... Quindi non so, questa sorta di "biasimo" sociale che si beccano Aya e famiglia sa tanto da espediente narrativo per calcare sul pietismo. Sicuramente la scena dell'autobus puntava pesantemente sul pietismo, visto che si svolge volutamente al contrario rispetto alla realtà :smoke: Essendo stata in Giappone so come si "usa" un autobus giapponese e non ha senso che facciano salire Aya da davanti quando si sale da dietro. Tutto ciò serviva per farle più fiatone e farle cacciar fuori la tessera dell'invalido per pagare scatenando il disagio di mezzo autobus e la pietà di una sola tizia... Si paga quando si scende, quella scena non ha logica :pecche:




Così come non compresi perché Ako debba rimproverare Hiro per la storia delle offese ad Aya da parte della sua squadra e lo fa trascinandolo a casa dove poi Aya sente tutto non vista... ma fargli il cazziatone sulle rive del fiume dove non sentiva nessuno non era più semplice? No, perché Aya doveva sentire e fuggire affranta per forza...






Il senpai è inclassificabile e il sistema scolastico giapponese, a quanto pare, non prevede agevolazioni per chi ha difficoltà, tant'è che pretende stia al passo con gli altri in tutto, che s'arrangi e si stupisce pure se, causa barriere architettoniche, arriva tardi in classe pur essendo passato in orario per il cancello :emu: Ma davvero hanno una scuola così squallida o è un'altro espediente narrativo basato sul pietismo? :ehm: Qualcuno è informato in materia? :ehm:




Chiudo dicendo che per ora il drama non mi dispiace, ma non mi pare proprio il capolavoro tanto decantato :smoke: Per me la storia è stata parecchio rimaneggiata, per renderla più "appetibile" televisivamente parlando. Sa tanto di retorica e da una storia vera mi aspettavo una narrazione meno sentimentale e più "sincera" :uff:
 
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view post Posted on 6/7/2016, 13:03     +1   -1
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Dalla 8 alla fine


Sono giunta alla fine e sono abbastanza delusa. Temo che il sentir tanto parlare di alcuni drama porti a delle aspettative elevate e poi, quando si constata che per il proprio metro di giudizio, non è sto granché, allora si resta con l'amaro in bocca :patpat:


In alcuni punti mi è dispiaciuto per Aya, ma la storia non mi ha fatta piangere e sono rimasta piuttosto freddina. Il problema non è Aya, ma tutto il contorno e non mi piace com'è stato realizzato :uff: Manca una narrazione asciutta dei fatti e un dose equilibrata di tutto. Dal mio punto di vista è prevalso un registro narrativo compassionevole che fa a botte con il tentativo di rendere Aya forte. Per me la forza di Aya non emerge abbastanza perché è tutto un fare facce tristi in sua presenza, è tutto un non stimolarla a fare cose interessanti e tutto un far notare che la gente tratta Aya in modo marcatamente discriminante :smoke:





Quando salta fuori il discorso dei problemi di Aya in classe
ci scommettevo un rene che avrebbe finito per origliare tutto :emu: E poteva andare bene che questi sfogassero la loro amarezza per la situazione, se questo lo sceneggiatore voleva fare, ma non va bene che prima ne parlano alle spalle con fastidio e poi, quando lascia la scuola, le corrono dietro a cantare la canzoncina tutti dispiaciuti :emu: L'avete convinta voi ad andarvene, santo cielo :pecche: O ci tengono o da loro fastidio, decidano...







Due occasioni mancatissime per me sono:
1- L'amicizia che poteva nascere con la ragazza che ha la stessa malattia. Poteva essere un'occasione di confronto positiva e un modo per le due di supportarsi e di condividere qualcosa che solo loro comprendono. Invece no :patpat: La ragazza scompare nel nulla senza manco un "ciao" ed è servita solo ad Aya per dire: "Guardo lei e vedo quello che sarò" :patpat:
2- Dovevano approfondire la vita di Aya
alla scuola per disabili :smoke: Non si capisce come viva, come studi, che aiuti concreti la struttura le offre, se fa attività alternative che non siano scrivere e, soprattutto, oltre alla prof e al volontario, sembra non avere legami con nessuno :nfg:






Il legame di amicizia con le amiche lo trovai molto superficiale. Le loro scene sono per lo più incentrate sui momenti in cui queste ragazze fanno da assistenti ad Aya. Assistenza che a scuola è quasi totalmente delegata a loro pur non avendone le competenze :emu: Non c'è un dialogo serio sulla situazione, Aya non spiega loro cos'ha e loro pensano chissà cosa :patpat: Questo fino a quando
la mamma di Aya svuota il sacco alla riunione dei genitori e all'improvviso la verità è di dominio pubblico.
Giusto con Aso ha un rapporto più personale, ma come ben sappiamo noi spettatori, questo è possibile perché lui sa tutto e sceglie di approcciarsi a lei senza il filtro delle omissioni :patpat:






Per aggiungere scene di discriminazioni inutili, non capisco a che pro debbano mettere il team di dottori che trattano Aya come una minorata e far far loro il predicozzo da Aso. Sono dottori, conoscono la malattia e non ha senso che si comportino così :emu: Così come non ha senso che gli amici di Aso lo salutino tutti giulivi e poi facciano un salto e fuggano quando fanno caso ad Aya. Sono studenti di medicina. Dovranno rapportarsi con malati per il resto della vita, perché farli fuggire davanti ad una carrozzina? :emu:



L'ultima puntata è stato il trionfo delle chiacchiere e mi sono annoiata abbastanza :patpat: E non ho gradito granché la scena finale
con lo sciame di persone che per tutto il drama si sono fatte i fatti loro a casa loro. Se aveva così tanti amici, perché in ospedale ci stavano solo i famigliari e Aso??? :ehm:
l'ho trovato un finale buonista ed inutile. Se stringevano sulle chiacchiere, che alla fine dicevano sempre quello, e lavoravano di più sulle relazioni con i personaggi di contorno, era meglio. Citando un drama del filone malati terminali, Yuuki, lui aveva un sacco di gente che lo andava a trovare :uff:





Nonostante le mie parole, il drama non lo boccio in toto. Però più di un 7 non riesco a dargli e per un "Must See" è pochetto :patpat:
 
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view post Posted on 7/7/2016, 11:48     +1   -1
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Prima di rispondere al tuo commento sono andata a ricercare il mio dell'epoca remota in cui l'ho visto :gnegne:
Come te non avevo pianto il litro di lacrime pronosticato, anzi, però pare che il drama mi avesse lasciato parecchi spunti di riflessione personale
cose su "quanto sono fortunata ad essere in salute", "non si sa mai che ti aspetta dietro l'angolo" e cose di questo tipo :nfg:


Il drama in sé lo ricordo veramente poco, a parte la tristezza per il personaggio di Aso-kun che è l'unico positivo e che in realtà non è mai esistito :patpat: ma trovo molto sensato - ai fini della produzione eh! - che abbiano buttato molto la vicenda sul pietistico, lo scopo era probabilmente far soffrire i telespettatori più che fungere da "denuncia" o comunque avere fini di utilità sociale.

Sei anche più "grande" rispetto alla media di noi al momento della visione quindi hai sicuramente guardato il tutto con occhio più critico e distaccato.
Io l'avevo apprezzato ma non lo riguarderei, perché non sento che debba più darmi niente :nfg:

Poi i drama con le malattie come tema principale - e non come sfiga random che capita perché sì - sono sempre difficili da rendere veramente al meglio senza cadere nel pietistico - come qui - o nella banalizzazione estrema con tocchi di miracolo abbastanza perplimenti come ad esempio
nel coreano Scent of a woman, che in tantissimi hanno apprezzato mentre io l'ho trovato quasi un insulto alle persone che stanno male veramente per il modo in cui si giostrano la vicenda :patpat:


Comunque un titolo in meno, dai! :cuute:
 
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view post Posted on 7/7/2016, 21:53     +1   -1
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Yamashita Señorita

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Mi stupisce molto leggere che il drama non ti ha coinvolta e anzi più volte contrariata, Alannah!

Sinceramente io non ho versato solo un litro di lacrime, ma molte molte di più. A volte erano lacrime amare per l'ingiustizia della sofferenza che una malattia così terribile ha portato nella vita di Aya e della sua famiglia, a volte erano lacrime di commozione e grande ammirazione per la forza d'animo con cui queste difficoltà venivano affrontate.
Purtroppo anche io ho ormai dimenticato tanti particolari della storia, personaggi secondari ed episodi a cui fai riferimento, ricordo solo che a fine visione mi sono sentita veramente "più ricca" di nuove consapevolezze e sensazioni.

Difatti, io non apprezzo per niente i drammoni, evito come la peste tutte le storie che so avranno delle malattie o comunque pieghe terribilmente drammatiche ficcate dentro a forza, quindi capisco che ti abbia fatto storcere il naso se ti ha dato troppo senso di pietismo forzato, però invece io al contrario questo drama lo avevo amato proprio perchè mi aveva trasmesso un grande coraggio e attaccamento alla vita, alla dignità e al rispetto di tutti, piuttosto che sterile drammaticità.
Ennesima riprova che ognuno dà peso a cose diverse, in momenti diversi, per lo stesso identico prodotto!

CITAZIONE (Alannah @ 4/7/2016, 23:51)
mi scocciò non poco la faccenda iniziale del non dire ad Aya della malattia :patpat: Questo far passare per una sciocchezza una cosa non normale come se lei fosse stupida non l'ho condivisa. [...] Altra cosa che mi ha scocciata è questo nascondere la malattia di continuo. Passi con gli estranei, in fin dei conti non si deve sbandierare ai quattro venti le cose per forza, ma pure in famiglia? :emu:

Onestamente, discutibili o meno, queste reazioni mi sembrano assolutamente umane: i genitori, più che un senso di vergogna nei confronti della società -e la società Giapponese non è sicuramente la più aperta e disponibile verso la "diversità" con qualsiasi sfaccettatura, imho- devono prima far fronte ad un immenso dolore personale. Non è sicuramente facile e immediato accettare che il proprio figlio abbia una malattia terminale e per giunta così terribile nel suo corso, quindi in primo luogo devono trovare il coraggio di farsene una ragione loro -un minuto non basta e a volte nemmeno 10 anni bastano, dipende anche dalla sensibilità personale e dalla forza d'animo, ma credo sia assolutamente naturale- e poi di trasmettere questa verità di puro orrore ad altri figli che sono comunque ancora più piccoli! Sanno che la loro amata figlia morirà sicuramente nel peggiore dei modi, come fanno a raccontarselo e dirsi "vediamo un po' ora cosa fare"? C'è un abisso di disperazione da superare e il drama non poteva farlo vedere tutto. Ovvio che se tutti sapessero tutto sarebbe più facile, ma scaraventare in faccia anche dei bambini gli orrori e le ingiustizie della vita non è bello nè semplice nè naturale. Anzi.
Per questo non trovo affatto strane queste dinamiche che invece ti hanno colpita.

CITAZIONE (Alannah @ 6/7/2016, 14:03)
Manca una narrazione asciutta dei fatti e un dose equilibrata di tutto.

Il drama è tratto -con delle rivisitazioni- dal diario privato di Aya Kitō, non poteva certo esserci una narrazione asciutta dei fatti. Oltretutto a che pro? Una narrazione asciutta avrebbe previsto il degenerare della malattia e basta con i personaggi attorno che senza far vedere troppo i loro sentimenti, cercano di adattarsi alla situazione. Chi vorrebbe mai vedere una storia del genere? La vita sa essere atroce, si sa. Sono le emozioni, le gioie e i dolori dei personaggi a dare un senso alla trasmissione. Che talvolta si sia ecceduto per far immedesimare in modo più semplicistico lo spettatore, può anche essere, ma personalmente non me ne ricordo per niente, mi sono rimaste impresse altre cose che penso volessero essere proprio il fulcro della serie: un grido di speranza e di dignità.


CITAZIONE
1- L'amicizia che poteva nascere con la ragazza che ha la stessa malattia. Poteva essere un'occasione di confronto positiva e un modo per le due di supportarsi e di condividere qualcosa che solo loro comprendono. Invece no :patpat: La ragazza scompare nel nulla senza manco un "ciao" ed è servita solo ad Aya per dire: "Guardo lei e vedo quello che sarò" :patpat:

:gnegne: be', avresti dovuto apprezzare questa cosa: niente di più realistico! La morte non chiede permesso e non dà il tempo di salutarsi, in più non è certo detto che l'altra ragazza fosse in grado di affrontare la malattia come ha fatto Aya, magari sul "lungo termine" ( :nfg: ) non sarebbe stata affatto in grado di supportarla e farsi forza a sua volta. Per Aya è l'ennesima prova per comprendere che la aspetta qualcosa di terribile e per questo ancora di più deve vivere il poco che le resta con grande amore e coraggio.

Molto interessante comunque gli spunti di riflessione circa la disabilità in Giappone. Secondo me non sarebbe, purtroppo, per nulla insolito se effettivamente si cercasse in tutti i modi di nascondere e fingere, nelle scuole, nei luoghi pubblici e ovunque, perchè è innegabile che la società giapponese sia di una ipocrisia incredibile e non sia molto in grado di affrontare situazioni di disagio :nfg: . Sto cercando di far mente locale, ma in nessuna delle mie tre permanenze in Giappone riesco a ricordare di aver visto disabili o aver notato -chessò- discese per le carrozzine o altri segnali che permettessero di agevolarne la vita. Sicuramente sarà dovuto alla mia disattenzione, mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno che ne sa di più sull'argomento!
Ho la sensazione che, appunto, sia molto probabile che i disabili abbiano tutte strutture a parte, a iniziare dalle scuole, e non ci siano grandi occasioni di "integrazione" tra le parti.
Però è solo una mia sensazione, sono assolutamente impreparata sull'argomento!

OT- a parte i tanpatsu della 24h terebi che, causa brevità, non penso siano molto attendibili, vi vengono in mente altri drama che hanno come protagonisti disabili e in cui si veda la loro situazione sociale? A me viene in mente solo Orange Days, ma la sordità della prontagonista si cammuffava molto bene e non aveva bisogno di nulla in particolare! Sarebbe interessante fare dei confronti -anche se non so se ma la sentirei di imbarcarmi in altre visioni tanto dolorose :mhuaua:
 
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view post Posted on 7/7/2016, 23:52     +1   -1
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CITAZIONE (Mimi-chan @ 7/7/2016, 12:48)
ma trovo molto sensato - ai fini della produzione eh! - che abbiano buttato molto la vicenda sul pietistico, lo scopo era probabilmente far soffrire i telespettatori più che fungere da "denuncia" o comunque avere fini di utilità sociale.

Infatti mi sa che lo scopo era quello di far soffrire lo spettatore :patpat:



CITAZIONE
Poi i drama con le malattie come tema principale - e non come sfiga random che capita perché sì - sono sempre difficili da rendere veramente al meglio senza cadere nel pietistico - come qui - o nella banalizzazione estrema con tocchi di miracolo abbastanza perplimenti come ad esempio
nel coreano Scent of a woman, che in tantissimi hanno apprezzato mentre io l'ho trovato quasi un insulto alle persone che stanno male veramente per il modo in cui si giostrano la vicenda :patpat:

Infatti mi è piaciuto tanto Kisarazu proprio perché il protagonista gestisce la sua malattia a modo suo, ma quella non è una storia vera :gnegne:



CITAZIONE (Dama Heiko @ 7/7/2016, 22:53)
Onestamente, discutibili o meno, queste reazioni mi sembrano assolutamente umane: i genitori, più che un senso di vergogna nei confronti della società -e la società Giapponese non è sicuramente la più aperta e disponibile verso la "diversità" con qualsiasi sfaccettatura, imho- devono prima far fronte ad un immenso dolore personale. Non è sicuramente facile e immediato accettare che il proprio figlio abbia una malattia terminale e per giunta così terribile nel suo corso, quindi in primo luogo devono trovare il coraggio di farsene una ragione loro -un minuto non basta e a volte nemmeno 10 anni bastano, dipende anche dalla sensibilità personale e dalla forza d'animo, ma credo sia assolutamente naturale- e poi di trasmettere questa verità di puro orrore ad altri figli che sono comunque ancora più piccoli! Sanno che la loro amata figlia morirà sicuramente nel peggiore dei modi, come fanno a raccontarselo e dirsi "vediamo un po' ora cosa fare"? C'è un abisso di disperazione da superare e il drama non poteva farlo vedere tutto. Ovvio che se tutti sapessero tutto sarebbe più facile, ma scaraventare in faccia anche dei bambini gli orrori e le ingiustizie della vita non è bello nè semplice nè naturale. Anzi.
Per questo non trovo affatto strane queste dinamiche che invece ti hanno colpita.

Io capisco quello che intendi e posso darti in parte ragione, ma solo in parte. Perché comunque un conto è non sapere come affrontare le cose e un conto è reagire iniziando a camuffare. Se lo facessero a me, non lo accetterei mai :smoke: Per i figli, a parte la sorellina piccola, gli altri sono già abbastanza responsabilizzati. Il drama inizia con loro che lavorano in negozio tutti insieme. Ad un certo punto è proprio Ako a dire ai genitori che se vogliono nascondere le cose a tutti i costi, almeno lo facciano evitando di litigare davanti a loro. Sarà brutto quanto vuoi, ma se non si parla chiaro possono nascere altri problemi. Come Ako che chiede al padre di accompagnarla a comprare qualcosa, lui dice di no, ma poi per Aya si rende disponibile. Un ragazzino sta poco a pensare che il genitore faccia differenze ingiustificate...


CITAZIONE
Il drama è tratto -con delle rivisitazioni- dal diario privato di Aya Kitō, non poteva certo esserci una narrazione asciutta dei fatti.

Poteva, perché se i rimaneggiamenti li hanno fatti dove hanno voluto, potevano anche rendere la storia meno emotiva per lo spettatore. In fin dei conti la leggera spruzzata di romance con Aso l'hanno messa pure se non c'era. Perché Aso sì e altro no? è semplicemente una scelta dello sceneggiatore, non è colpa della vera Aya e del suo diario :smoke:

CITAZIONE
Oltretutto a che pro? Una narrazione asciutta avrebbe previsto il degenerare della malattia e basta con i personaggi attorno che senza far vedere troppo i loro sentimenti, cercano di adattarsi alla situazione. Chi vorrebbe mai vedere una storia del genere?

Si potevano fare tante cose. Per asciutta non intendo un documentario di Piero Angela :gnegne: Intendo una storia che non pilota intenzionalmente le reazioni degli spettatori. Si può far piangere senza per forza indurlo con la forza, l'importante è che la cosa venga costruita bene. Ultimamente mi rendo conto che sono sempre più esigente con i drama e "pretendo" tanto dalle sceneggiature :patpat:



CITAZIONE
:gnegne: be', avresti dovuto apprezzare questa cosa: niente di più realistico! La morte non chiede permesso e non dà il tempo di salutarsi, in più non è certo detto che l'altra ragazza fosse in grado di affrontare la malattia come ha fatto Aya, magari sul "lungo termine" ( :nfg: ) non sarebbe stata affatto in grado di supportarla e farsi forza a sua volta. Per Aya è l'ennesima prova per comprendere che la aspetta qualcosa di terribile e per questo ancora di più deve vivere il poco che le resta con grande amore e coraggio.

Ma la tizia è morta alla fine della scuola? :ehm: OK, lo si può presumere, ma anche no, visto che si stupiscono di quanto velocemente la malattia progredisca per Aya rispetto al solito :ehm: e comunque qualche scena in più con lei l'avrei messa :uff:

CITAZIONE
Sto cercando di far mente locale, ma in nessuna delle mie tre permanenze in Giappone riesco a ricordare di aver visto disabili o aver notato -chessò- discese per le carrozzine o altri segnali che permettessero di agevolarne la vita. Sicuramente sarà dovuto alla mia disattenzione, mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno che ne sa di più sull'argomento!

Visto che a breve tornerò in Giappone, proverò a farci caso a questa cosa delle barriere architettoniche. Nei templi di sicuro ci sono, ma in negozi e quant'altro non so :ehm: Qui da noi sono più preparata e non siamo manco noi sto granché :patpat: Mia sorella ha il contrassegno disabili e per cercare casa sta impazzendo, pur non avendo nell'immediato grossi problemi a salire qualche gradino, trova comunque parecchie barriere dei condomini pure se di recente costruzione :uff:
 
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view post Posted on 8/7/2016, 00:49     +1   -1
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Leggendo i vostri commenti anche io mi sono ritrovata a pensare se avevo mai notato in Giappone elementi che facilitino la vita ai disabili e, a parte la scrittura Braille che ho notato in tanti luoghi (treni, stazioni, poste, etc.) e le linee guida per ciechi nelle stazioni dei treni, non ricordo scivoli (esclusi quelli dei marciapiedi negli attraversamenti pedonali) o cose simili in luoghi privati tipo negozi, etc, comunque anche io non è che ci facessi molto caso.

Sui drama che affrontano l'argomento mi vengono in mente Beautiful Life o il film Dakishimetai, ma mi sembra che i giapponesi preferiscono trattare di malattie piuttosto che disabilità permanenti.

Detto ciò, io questo drama devo ancora vederlo, ma ancora non è il suo momento :smoke:
 
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