Questo è stato il mio primo sageuk, quindi non posso fare il confronto con altri drama storici, ma devo dire che mi è piaciuto molto e gli darei un
8.
Non credo che il genere diventerà uno dei miei preferiti, soprattutto perché, se ho ben capito come funzionano le cose, in questo tipo di storie c'è una sola certezza, ovvero
non tutti i personaggi che hai conosciuto e a cui ti sei affezionato resteranno vivi fino alla fine
Di quasto drama mi sono piaciuti molto i temi musicali (quei tamburi che prospettavano sempre qualcosa di epico), la fotografia, i costumi.
Gli attori sono stati tutti molto bravi, in primis il protagonista, che non solo è riuscito ad impersonare due ruoli diversi, ma anche a rendere due versioni dello stesso re: quello "autentico" e quello recitato da Ha-Seon.
Ho apprezzato che i personaggi fossero molto sfaccettati, come il Ministro Lee, eroe/sognatore, ma anche
e la Regina Vedova, villain ma anche
madre estremamente ferita
Non sono mancati i momenti divertenti, soprattutto grazie all'Eunuco Cho; la storia d'amore è stata molto bella e il personaggio della Regina dolcissimo. Ho adorato tutte le scene in cui
Ha-Seun la difende dalla Regina Vedova
Il finale mi è piaciuto, era quello che volevo, eppure mi è sembrato che
l'ultima scena sia stata un po' tirata. Voglio dire: perché far passare due anni? Perché Ha-Seon era uscito dal palazzo senza una scorta? Chi si è preso cura di lui per tutto quel tempo?
Di sicuro si voleva creare suspense dopo la bella scena in cui
Ha-Seon viene attaccato, nonché dare al pubblico la certezza che la vita futura tra i due sarebbe stata tranquilla, una volta creduto l'ex re morto
e ciò, almeno per quanto mi riguarda, ha funzionato, visto che
avevo il cuore spezzato per la povera Regina ed ero sulle spine per sapere cosa era davvero successo ad Ha-Seon
Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più del Re e del suo rapporto con la Regina, ma ho trovato coraggiosa la scelta di
e la scena molto toccante.
Gli intrighi politici sono stati interessanti e il sogno di Haksan
di creare un "mondo nuovo"
toccante nella sua purezza, ma anche commovente per la palese irrealizzabilità.