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Saka no Tochu no Ie

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Alannah
view post Posted on 20/5/2020, 19:30 by: Alannah     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Dama Heiko @ 15/5/2020, 09:55) 
E' una vita che non vedo Shibasaki Kou all'opera, oltretutto!

Pure io non la vedevo da un po' e mi fa stranissimo vedere attori di età simile alla mia passare a ruoli in cui hanno famiglia perché mi rendo conto che sono passati un bel po' di anni :mhuaua:



Dalla puntata 1 alla 6





All'inizio volevo fare un commento a metà per poi farne un altro alla fine, ma ho cambiato idea. Alla fine non è un drama d'indagine criminale, ma un drama che racconta un aspetto della società che è comune tra il Giappone e casa nostra :patpat:
Io non ho figli e nemmeno un marito, quindi non ho elementi di immedesimazione, eppure ho trovato il drama interessante, ben gestito e attuale, oltre a dimostrare che, aldilà delle differenze culturali, certi problemi sono uguali sputati in ogno latitudine e ogni longitudine :patpat:




La storia sembra quello di una normale e banale casalinga che si ritrova a far parte di una giuria popolare suo malgrado. Risako inizialmente è quasi entusiasta di questa novità, ma finisce con il medesimarsi nell'imputata totalmente :nfg: Mizuho finisce in tribunale in seguito ad un crimine che non è poi così strano e poco comune, ma è uno di quelli che provocano il maggiore stegno, l'omicidio della figlia :patpat: Durante il processo si espone una situazione che è classica in ogni dove. Mizuho è una donna che si è impegnata a realizzarsi in un buon lavoro, che ha alle spalle una madre con cui ha tagliato i ponti, che ha scelto di sposare un uomo qualunque ma rassicurante per poi lasciare il suo impiego meglio retribuito. Eppure il problema si presenta quando Mizuho diventa madre perché
la bambina non cresce secondo i parametri, piange spesso e lei non riesce ad allattarla. La donna non è neanche troppo materna di carattere e le persone attorno a lei la fanno sentire inadeguata con commenti e giudizi che non la motivano, ma la sminuiscono e la fanno sentire sola e incompresa. Mi pare chiaro sia una situazione di depressione post partum aggravata dal fatto che per la società giapponese( in realtà spesso è così pure da noi) l'accudimento di un bambino è responsabilità della madre e non si perde occasione di far notare alla malcapitata di turno che si deve arrangiare e far bene il suo dovere. Non esiste che l'uomo muova il culo, come nel caso del marito di Mizuho che per la figlia non fa nulla, ma si preoccupa che la moglie non sia materna abbastanza mandandogli in aiuto mammina saccentina a gettare benzina sul fuoco :patpat: Dal canto suo Mizuho è una donna che non sa chiedere aiuto e cova in silenzio il suo disagio fino al tragico epilogo
Per tutto il drama Mizuho è fredda e distaccata. Dichiara di non ricordare delle vicende, mentre altre le racconta con un piattume indifferente al punto da non suscitare empatia negli altri, ma
è molto significativo il suo pianto al momento della sentenza in cui il reato le viene riconosciuto come sua responsabilità, ma si puntualizza che è palese sia stata incompresa e abbandonata da gente che le ha fatto della violenza psicologica. Vedendo finalmente compreso il suo disagio, alla fine Mizuho, che non ha mai negato la sua colpa, in qualche modo si scioglie :sniff:

In tutto ciò, che porta Risako a farsi coinvolgere così tanto? All'inizio non si capisce, perché sembra una mamma e moglie che conduce una vita priva di problemi, ma con l'andare avanti della storia il quadro che abbiamo è il seguente
Risako è stata cresciuta da una madre ipercritica e che ha sempre cercato di controllarla. Scopriamo alla fine con Risako che l'ha fatto per paura di restare sola, ma intanto ha fatto danni gravissimi all'autostima della figlia. Risako ha poi cercato di autodeterminarsi con l'università e un lavoro che ha dovuto mollare diventando madre e che vorrebbe riprendere appena Ayaka andrà all'asilo. Ha sposato un uomo come tanti con cui pensava di poter costruire una famiglia felice, ma si ritrova un marito che non la sprona a realizzarsi glissando sul suo tornare nel mondo del lavoro e sminuendo le sue capacità come giurato incitandola a ritirarsi. Yuichiro la vuole mamma, moglie e casalinga secondo un suo schema a cui lei si adatta senza rendersene neanche conto. Si ritrova a dover contare sui suoceri per l'accudimento della figlia durante il processo e la suocera la fa sentire incapace anche se non sembra farlo con cattiveria. Il suocero invece ha la geniale idea di mandarle ad una certa i servizi sociali :lone: In tutto questo Yuichiro, ovviamente, non fa un tubo per sciropparsi la figlia seriamente o per cucinare una stramaledetta cena :uff: Anzi, si fa servire le birre e critica la moglie perché se le beve pure lei :patpat:
Risako inizia a perdere lucidità e a sentirsi lei stessa la protagonista del processo. Eppure la cosa che mette in moto la presa di coscenza finale è proprio
la donna dei servizi sociali che comprende di avere davanti a se una persona che subisce i giudizi e le aspettative degli altri( marito, madre e suoceri). Questo riporta alla mente di Risako il tempo di cui non aveva più memoria in cui era sola con una neonata, in cui viveva in una situazione simile a quella di Mizuho . Risako non uccise sua figlia, ma la fece cadere a terra e ora che ha 3 anni quasi cede ad un riflesso involontario di farla fuori. Viene fermata dalla donna dei servizi sociali
Questo porta Risako a prendere in mano la situazione. Yuichiro, che a me è sempre stato potentemente sui marroni,
si sveglia solo perché gli fanno notare i suoi atteggiamenti non proprio positivi o a sta ora stava ancora sotto il pero :patpat:
Il finale è un po' "buonista" nel senso che
tra Risako e Yuichiro tutto si risolve in modo troppo rapido e semplice, così come si soprassiede sui problemi di Risako che presumo necessitino di un percorso terapeutico e non solo di una pacca sulla spalla :ehm:
Ma comunque penso sia stato fatto così un po' per tempi di narrazione volutamente incentrati su altro e un po' perché quella è un'altra storia rispetto al tema del drama, ovvero il parallelismo Risako/Mizuho che cessa con la fine del processo :smoke:







Nel drama si raccontano anche le storie di due giurati e del giudice donna. Per quanto riguarda la giurata donna, l'avrei strozzata :hero: Capisco il desiderio
di essere madre, ma fa tanto la saputella e mi ha dato noia :uff:

Il giurato uomo mi ha fatto più simpatia anche se ha sbagliato nel
tradire la moglie
però davvero non era colpa sua la situazione di partenza perché
la moglie ha scelto spontaneamente di sposare uno che non è Onassis e non capisco cosa rompa se la figlia deve fare la vita da "povera"
Il suo epilogo mi è piaciuto :smoke:

Per il giudice, temevo la piega che stava prendendo la vicenda con un marito inutile e un bimbo tutto sulle sue spalle, ma alla fine
si capisce chiaramente che si trasferirà senza la piattola del consorte e si terrà il figlio con cui già si arrangiava. Da sola la sua vita non cambia, ci guadagna solo in salute perché almeno non c'è l'inutile a levarle l'ossigeno quando torna a casa :joy:



Quindi direi proprio che il drama mi è piaciuto perché racconta la società vera attraverso una storia di finzione, ma verosimile. E mi è piaciuto questo far intendere che le donne hanno diritto a lavorare anche se madri e ad avere un marito che serve ad altro oltre che ha portare a casa lo stipendio, perché nella famiglia il supporto reciproco è importante. Tutto questo mi è piaciuto perché sta a significare che anche la società giappa sta cambiando verso una parità. In questo drama si da anche un altro messaggio, ovvero che le madri perfette non esisto nonostante quello che si dice a parole e che non è un problema accettarlo e farsi aiutare, l'importante è non rimanere soli o non essere sucubi di violenze psicologiche più o meno volontarie :hero: Voto del drama 7/8 :hero:
 
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3 replies since 14/5/2020, 16:32   269 views
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