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The Eternal Zero

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view post Posted on 19/3/2015, 21:34     +1   -1
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The Eternal Zero

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Titolo: 永遠の0 / Eien no Zero
Genere: storico (II guerra mondiale)
Regia: Takashi Yamazaki
Sceneggiatura: Takashi Yamazaki, Tamio Hayashi
Uscito il: 2013
Durata: 144 min :spavento: manco Ben Hur

Se avete domande relative a video o sottotitoli chiedete in Richieste di download e NON qui.
Ogni richiesta di questo tipo verrà spostata nel suddetto topic senza preavviso.

Se cercate i sottotitoli italiani consultate Dramaitalia.

Io l'ho visto --> QUI con addirittura i sub ita

CAST

Junichi Okada: Kyuzo Miyabe
Haruma Miura: Kentaro Saeki
Mao Inoue: Matsuno Miyabe, Matsuno Oishi
Isao Natsuyagi: Kenichiro Oishi
Jun Fubuki: Kiyoko Saeki
Kazue Fukiishi: Keiko Saeki
Min Tanaka: Kageura
Gaku Yamamoto: Takeda
Mikijiro Hira: Hasegawa
Isao Hashizume: Izaki
Hirofumi Arai: Kageura giovane
Takahiro Miura: Takeda giovane
Gaku Hamada: Izaki giovane
Shota Sometani: Kenichiro Oishi giovane --> :cuute: carino sto attore mi ricorda una via di mezzo tra Pino e Joo Woo


TRAMA:
Kentaro Saeki (Miura Haruma) e sua sorella Keiko sono al funerale della loro nonna materna. Il nonno è disperato e i due nipoti si dicono stupiti, soprattutto quando scoprono (veramente lo scopre solo Kentaro perché Keiko lo sapeva già) che non era il loro nonno biologico il quale era morto in guerra. Keiko che vuole saperne di più di suo nonno coinvolge Kentaro nella ricerca, il quale partecipa a patto di avere la benedizione del nonno che hanno sempre conosciuto. Lui non si dimostra dispiaciuto e anzi invoglia i due ragazzi. Kentaro è un ragazzo svogliato e partecipa a peso morto nelle ricerche soprattutto dopo aver scoperto che il loro nonno era considerato da tutti un codardo fino a quando non incontrano un suo compagno che dice loro che non devono credere a quelle parole dette sul loro nonno...

Riconoscimenti
- Miglior film (Audience Award) a Takashi Yamazaki al Udine Far East Film Festival, 2014
- Miglior film, regia, attore protagonista, fotografia, sceneggiatura, etc. ai Japanese Academy Awards, 2015


Trailer

Video

Curiosità
Basato sul romanzo Eien no Zero di Naoki Hyakuta.





COMMENTO

Questa parte iniziale del film è un po' lunga e forse noiosetta. Potevano zipparla perché il meglio comincia proprio con le narrazioni di guerra e le ambientazioni aeree.

Il nonno dei due ragazzi era un pilota di caccia (Mitsubishi A6M-Zero un potente caccia costruito da un ingegnere giapponese la cui storia è narrata nel film animato di di Miyazaki "Si alza il vento"). Tutto il disonore attribuito al nonno dei ragazzi è dovuto al fatto che più volte ha detto apertamente che voleva vivere, e potete immaginare che al tempo delle missioni kamikaze fosse la cosa molto deprorevole da dire. Miyazaki ha accusato il film di esaltare le missioni kamikaze. A me non sembra proprio. Anzi tutt'altro. Comunque le rivelazioni sconvolgenti finali rendono davvero la storia molto bella.

Per me sto film si merita un bel 8 e sarebbe stato di più se non fosse stato per la parte noiosetta all'inizio.

Edited by cris01 - 2/1/2018, 16:20
 
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view post Posted on 20/3/2015, 18:30     +1   -1
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Ero convinta avessimo già il topic e invece no! Grazie!

Ovviamente io ce l'ho pronto da vedere da mesi e non ho ancora provveduto, ma ho altissime aspettative per una volta Haruma potrebbe aver beccato una buona sceneggiatura e sono contenta di leggere che ti è piaciuto! :cuute:
 
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view post Posted on 22/3/2015, 23:42     +1   -1
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Il film è bello, si deve solo aver la pazienza di superare i primi 30 minuti ;) attendo un tuo commento presto.

Uno è lieto di essere ANCORA utile XD a me mancava fare i post. Da domani torno a lavoro :buu:
 
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view post Posted on 27/3/2015, 14:26     +1   -1
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Ho visto questo film e mi è piaciuto tanto :amor:

Bisogna dire che è deprimentissimo :pecche: Ho iniziato a frignare a 20 minuti dall'inizio e ho smesso con i titoli di coda :smoke:


Mi piace come hanno costruito il film, perché la storia di Miyabe è praticamente ricostruita tramite i racconti degli ex commilitoni. La storia principale sarebbe nel presente, ma la maggior parte del film si svolge nel passato.



Kentaro scopre solo al funerale della nonna che il nonno tanto affranto non è veramente suo nonno, ma è il secondo marito che si sposò con nonna Matsuno quando sua madre era già grandina. Kentaro e la sorella partono ad indagare sul nonno, ma prima ritengono doveroso dover chiedere il permesso al nonno in carica per non urtare la sua sensibilità. E così iniziano a conoscere un uomo che in qualche modo ha lasciato il segno in molte persone pur essendo apparentemente dimenticato.
La prima immagine che emerge di Miyabe è quella di un codardo che non affronta le battaglie fino in fondo, nonostante sia un pilota di grande talento. In realtà Kentaro e la sorella scoprono che c'erano dei motivi e li scoprono pian piano intervistando le persone giuste, quelle che non si erano limitate ad incrociare Miyabe per errore, ma che avevano avuto modo di conoscerlo un po' meglio.
Miyabe
aveva un grande tesoro, la sua famiglia. Combatteva fin dove era possibile e, quando la battaglia era senza speranze, si ritirava perché dalla sua sopravvivenza dipendeva la felicità della moglie e della figlia. La sua più grande paura era lasciarle sole :sniff: Per questo predicava l'importanza della vita. Miyabe non era il solo ad avere a casa qualcuno ad aspettarlo e non accettava che gli altri piloti non si preoccupassero della loro felicità, anteponendoci il dovere per il paese :patpat: Per questo cerca di inculcare in coloro che incontra l'idea che la propria salvezza viene prima di tutto!!!
Durante la guerra Miyabe torna a casa solo una volta e quella è l'unica volta in cui vede la figlia che è nata durante la sua assenza :sniff: Molto importante, soprattutto per il finale, è il discorso che fa a Matsuno mentre va via. Lui
le promette che in qualche modo tornerà :smoke:


Capito chi era Miyabe e come la pensava sulla guerra, la vita e le persone, il più grande interrogativo rimane: Perché è diventato un kamikaze volontario? :ehm: Il film non ci da una risposta certa, perché non abbiamo un Miyabe che esprime chiaramente le sue ragioni, ma lo capiamo nolto bene attraverso due punti di vista. Uno è quello dello yakuza che pilotò al fianco di Miyabe e lo vedeva come un rivale e, nonostante il suo rapporto conflittuale con la figura dell'istruttore, rimane molto segnato dal suo pensiero
visto che a distanza di 60 anni lo rispetta e, scopriremo poi, a fine della guerra era intervenuto ad aiutare Matsuno in un momento di difficoltà
Lo yakuza informa Kentaro di un dettaglio importantissimo e lo indirizza verso un testimone fondamentale
il nonno Ooishi


Miyabe era diventato istruttore e si trovò
a scortare i suoi allievi che andavano a morire. Per ogni ragazzo morto, un pezzo di Miyabe moriva :sniff: Ooishi era stato suo allievo, ma quando lo rivede all'arrivo nella caserma dei kamikaze, incontra un morto che cammina. Un uomo che non ha più una ragione di vivere :buu:
è per questo che Miyabe diventa un kamikaze, ma non ha smesso di pensare agli altri
Salva intenzionalmente Ooishi perché lui ha ancora speranza e lo manda dalla sua famiglia perché Matsuno e Kiyoko non siano più sole :sniff:

Matsuno non prende bene la cosa
perché pensa che Miyabe non abbia mantenuto la promessa, questo fino a quando capisce che lui è tornato da lei, anche se l'ha fatto assieme ad Ooishi che è vivo grazie a lui e che è diventato la persona che è grazie ai suoi insegnamenti sul valore della vita :wub:




è davvero un bel film, guardatelo!!! :smoke:
Fatelo con un pacco di fazzoletti a portata di mano :mattoni:


Per me vale un 8,5 :hero:

CITAZIONE
Miyazaki ha accusato il film di esaltare le missioni kamikaze. A me non sembra proprio.

Con tutto il rispetto per Miyazaki, ma, per vederci l'esaltazione dei kamikaze in questo film, dev'essersi fumato qualcosa di pesante :emu: Per tutto il film fanno intendere che la cosa più importante è vivere, non che si deve morire per la patria :nfg:
Pure lo yakuza-giovane commenta allibito l'inizio delle missioni suicide dicendo che se il Paese è arrivato a tanto, significa che il Giappone è disperato e la guerra è persa :emu:

CITAZIONE (Gelsika @ 22/3/2015, 23:42)
Il film è bello, si deve solo aver la pazienza di superare i primi 30 minuti ;)

Non li ho trovati così noiosi :mhuaua: Sono gli unici momenti in cui ho visto nitidamente lo schermo :gnegne:
 
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view post Posted on 18/9/2017, 13:56     +1   -1
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Yamashita Señorita

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Con solo 4 anni di ritardo :nfg:
Ho visto questo film!
Mimi aveva sempre insistito tanto per guardarlo e cercava sempre in infilarlo tra le scelte nelle serate film :mhuaua: ma continuavo a bocciarglielo perché avevo sempre la sensazione di non essere in vena per una storia di guerra.
E in un certo senso mi aveva anche un po' "frenata" il commento di Alannah, che ha pianto tantissimo guardandolo, ed essendo io una che piange per QUALSIASI cosa, non "avevo voglia" di sciogliermi in lacrime o deprimermi e quindi rimandavo e rimandavo.
Inaspettatamente non ho pianto per niente -cosa incredibile- nè mi sono depressa, il film mi è piaciuto tanto.

CITAZIONE (Alannah @ 27/3/2015, 15:26)
CITAZIONE (Gelsika @ 22/3/2015, 23:42)
Il film è bello, si deve solo aver la pazienza di superare i primi 30 minuti ;)

Non li ho trovati così noiosi :mhuaua: Sono gli unici momenti in cui ho visto nitidamente lo schermo :gnegne:

Anche a me l'inizio non è dispiaciuto: la lunghezza si nota, però le diverse parti hanno elementi di interesse diverso. All'inizio per esempio mi faceva saltare i nervi il personaggio di Haruma che faceva sempre il lamentoso su qualsiasi cosa, mentre poi mi è piaciuto come gradualmente ha finito per cercare con tutto l'ardore possibile la verità :cuute: e anche i vari incontri con i commilitoni iniziali, quelli che non avevano tanto da rivelare se non cose brutte, erano comunque significative per l'impronta che lasciavano nei due fratelli.

La storia è sicuramente molto toccante, ti fa comprendere diversi punti di vista e apre una forte riflessione sul significato della vita, della guerra, del sacrificio e del valore di sè, ma più di tutto mostra come sia difficile restare fedeli a se stessi quando si sente di aver più cose da salvare in conflitto tra loro.
Kyuuzou tiene più di ogni cosa alla felicità della sua famiglia, ma allo stesso tempo non può sacrificare i suoi allievi perché anche loro sono preziosi non solo per il futuro del paese, ma soprattutto per le altre famiglie abbandonate.
Il rendersi conto, anno dopo anno, che continuare a proteggere se stesso significa mandare al macello coloro che hanno imparato da lui l'importanza di restare in vita,
non gli permette più ad affrontare il proprio senso di colpa e lo porta a risolvere questo inevitabile conflitto con la "soluzione" finale, vivere attraverso chi resta in vita

Soprattutto mi ha colpito la vicenda del nonno "adottivo", dal suo arruolamento alla sua "carriera", il rapporto con Kyuuzou e il suo desiderio di sopravvivere per fare il bene, e poi le sue considerazioni finali
il desiderio (e allo stesso tempo la paura di non riuscire a farlo bene) di trasmettere cosa significa essere sopravvissuti alla guerra alle nuove generazioni, sapendo che presto non ci saranno più persone in vita che possano testimoniarlo.


CITAZIONE (Gelsika @ 19/3/2015, 22:34)
Miyazaki ha accusato il film di esaltare le missioni kamikaze.

CITAZIONE (Alannah @ 27/3/2015, 15:26)
Con tutto il rispetto per Miyazaki, ma, per vederci l'esaltazione dei kamikaze in questo film, dev'essersi fumato qualcosa di pesante :emu: Per tutto il film fanno intendere che la cosa più importante è vivere, non che si deve morire per la patria :nfg:

Anche a me sinceramente ha lasciato un po' perplessa questa cosa.
Ho cercato qualche informazione sull'autore del romanzo da cui il film è tratto, Naoki Hyakuta, scrittore che sinceramente non conoscevo affatto, e mi ha lasciato molto stupita il fatto che sia stato anche per anni a capo della NHK e che abbia fatto delle dichiarazioni pubbliche piuttosto criticabili sul massacro di Nanchino. Nonostante sia un personaggio con delle opinioni storiche un po' controverse (o comunque un po' discutibili se non contestualizzate nel modo più chiaro possibile) mi risulta veramente incomprensibile come questo film possa essere tacciato di "esaltazione dei kamikaze".
Onestamente, il morir per la patria come bene massimo, non è certo una cosa prettamente giappnese, tutti i paesi e tutte le epoche hanno visto queste esaltazioni nazionalistiche che -ahimè- si può dire fossero da un certo punto di vista anche essenziali per sperare di avere un minimo di speranze di vittoria sul campo di battaglia.
Ciò non toglie che invece sia evidente quanto rammarico emerga in questa pellicola sul fatto di dover essere arrivati a sacrificare in questo modo becero proprio i più giovani e indifesi, cosa che fa tutt'altro che onore al paese.
Che Miyazaki non abbia visto il film? :nfg:

Comunque, che brividi la scena finale, bravissimo Okada :cuore:

:amor: Guardatelo tutti!
 
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view post Posted on 22/9/2017, 20:13     +1   -1
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CITAZIONE
ma continuavo a bocciarglielo perché avevo sempre la sensazione di non essere in vena per una storia di guerra.

Questo titolo ce l'ho in lista anch'io da ANNI, proprio per il tuo motivo Dama :mhuaua:
Quando leggo il genere "guerra" immagino sempre una cosa pesante e noiosa ma mi rendo conto che in realtà sono le storie più umane e toccanti che abbia visto e dopo le varie recensioni positive, non posso perdermelo!
Aspetterò la "serata giusta" e tornerò per un commento :hero:
 
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view post Posted on 26/9/2017, 21:38     +1   -1
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CITAZIONE (Dama Heiko @ 18/9/2017, 14:56)
Con solo 4 anni di ritardo :nfg:

Meglio tardi che mai :amor: Almeno hai aspettato il momento buono e questo ha influito di sicuro nel fartelo apprezzare.

CITAZIONE
Inaspettatamente non ho pianto per niente -cosa incredibile- nè mi sono depressa, il film mi è piaciuto tanto.

Io so di avere un debole per i personaggi idealisti alla Miyabe e probabilmente per questo tendo ad immedesimarmi di più in storie con personaggi così, piuttosto che in storie sentimentali con tragedia annessa dove sbadiglio sonoramente :gnegne: Alla fine pure le ragioni per cui si piange sono soggettive :lalala:


CITAZIONE
All'inizio per esempio mi faceva saltare i nervi il personaggio di Haruma che faceva sempre il lamentoso su qualsiasi cosa, mentre poi mi è piaciuto come gradualmente ha finito per cercare con tutto l'ardore possibile la verità :cuute:

Ma davvero :spavento: Era da uccidere, ma fortunatamente matura ed evolve :uff:





CITAZIONE
Soprattutto mi ha colpito la vicenda del nonno "adottivo", dal suo arruolamento alla sua "carriera", il rapporto con Kyuuzou e il suo desiderio di sopravvivere per fare il bene, e poi le sue considerazioni finali
il desiderio (e allo stesso tempo la paura di non riuscire a farlo bene) di trasmettere cosa significa essere sopravvissuti alla guerra alle nuove generazioni, sapendo che presto non ci saranno più persone in vita che possano testimoniarlo.

Io non mi aspettavo proprio che alla fine
il nonno Ooishi fosse così legato a Miyabe
ed è stato un colpo di scena interessante. Così come ricordo con un certo effetto il pezzo in cui Miyabe si fa pestare dal superiore per difendere l'onore del ragazzo morto in addestramento e che gli alti ufficiali disprezzavano perché ritenevano più importante un cavolo di aereo :nfg: I suoi "ragazzi" lo hanno rispettato come nessuno mai :amor:



CITAZIONE
Ho cercato qualche informazione sull'autore del romanzo da cui il film è tratto, Naoki Hyakuta, scrittore che sinceramente non conoscevo affatto, e mi ha lasciato molto stupita il fatto che sia stato anche per anni a capo della NHK e che abbia fatto delle dichiarazioni pubbliche piuttosto criticabili sul massacro di Nanchino. Nonostante sia un personaggio con delle opinioni storiche un po' controverse (o comunque un po' discutibili se non contestualizzate nel modo più chiaro possibile) mi risulta veramente incomprensibile come questo film possa essere tacciato di "esaltazione dei kamikaze".

i trascorsi dello scrittore nella NHK li ignoravo, però il libro lo vendono in inglese su amazon e prima o poi me lo comprerò perché vorrei davvero leggere il romanzo. Penso ne varrebbe la pena :smoke:


CITAZIONE
Onestamente, il morir per la patria come bene massimo, non è certo una cosa prettamente giappnese, tutti i paesi e tutte le epoche hanno visto queste esaltazioni nazionalistiche che -ahimè- si può dire fossero da un certo punto di vista anche essenziali per sperare di avere un minimo di speranze di vittoria sul campo di battaglia.

Ma infatti. Tutte le nazioni in guerra sono sopravvissute grazie al pattriotismo che le ha spronate a non arrendersi. Se non fosse stato così, per chi combatteva non avrebbe fatto differenza finire sotto la propria bandiera o quella di un altro, quindi non avrebbero nemmeno combattuto :ehm:
CITAZIONE
Ciò non toglie che invece sia evidente quanto rammarico emerga in questa pellicola sul fatto di dover essere arrivati a sacrificare in questo modo becero proprio i più giovani e indifesi, cosa che fa tutt'altro che onore al paese.

Anche perché in questo caso li hanno proprio mandati al macello :patpat: In Saigo no Kizuna fanno vedere che presi dalla disperazione e dalla carenza di "uomini", si sono ridotti a buttare in campo i ragazzini di 15/16 anni che a scuola venivano addestrati alla guerra invece di studiare :patpat:


CITAZIONE
Comunque, che brividi la scena finale, bravissimo Okada :cuore:

Concordo :amor:



CITAZIONE (MurakamiLove93 @ 22/9/2017, 21:13)
Aspetterò la "serata giusta" e tornerò per un commento :hero:

Ti auguro di trovare la serata giusta :like:




Intanto, per chi ha già visto il film e ha piacere di rivivere questa storia, vi lascio un video con spoiler

Video



E a me basta sto video per ritrovarmi con il magone :gnegne:
 
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