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Killing for the prosecution

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view post Posted on 7/5/2020, 19:50     +1   -1
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Killing for the Prosecution



Titolo: Killing for the prosecution/ Kensatsugawa no zainin
Anno: 2018
Regia: Masato Harata
Durata: 122 min.

Cast:
Takuya Kimura: Takeshi Mogami
Kazunari Nino: Keiichiro Okino
Yuriko Yoshitaka: Saho Tachibana



Trama


Il giovane procuratore Keiichiro Okino viene assegnato all'Ufficio del Procuratore di Tokyo che si occupa dei casi di omicidio, accetta il nuovo lavoro di buon grado entusiasta di sapere che lavorerà con Takeshi Mogami che ammira da sempre.
Le cose si complicano quando iniziano ad indagare sull'omicidio di uno strozzino che sembra in qualche modo legato ad un caso molto caro a Takeshi.







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Recensione
Non so perché avevo postato la recensione sul mio blog e non qui :?
Spero la scheda sia corretta perché non ne faccio da un po' e non mi ricordo più come si fa :gnegne:

Un film non mi triggerava così da molto tempo. L’ho iniziato ben volenterosa di vedere un bel film a tema legale con Kimura Takuya e già non bisognerebbe aggiungere altro. La presenza di Kazunari Ninomiya poteva essere più un collaterale che un buon segno, e invece Nino se l’è cavata benissimo. Il problema fondamentale sta per lo più in tre aspetti. Kimutaku recita la parte di Takeshi Mogami, un magistrato affermato e abile nel suo lavoro anche se dalla vita incasinata. Questa premessa rende surreale un’azione importantissima ai fini della storia:
uccide un uomo e lo seppellisce… NEL SUO GIARDINO. UN MAGISTRATO CHE SEPPELLISCE IL CADAVERE DELL’UOMO CHE HA UCCISO NEL SUO GIARDINO. Non devo aggiungere altro a questo. Sarà stata l’esperienza a suggerirgli una mossa tanto stupida.

Secondo aspetto, molto più grave, è il personaggio di Nino, che veste i panni di Keiichiro Okino, è fondamentalmente l’eroe buono della storia, il portatore di giustizia, pronto a rischiare tutto per essa. Peccato che la sua logica sia fuori dall’universo intero.
Matsubara, il sospettato, gli ha descritto nei particolari come ha stuprato e ucciso una ragazza di 15 anni, ridacchiando e godendo nel ricordarlo e lui , una volta scoperto che lo ha ingiustamente accusato di un altro omicidio, vuole chiedergli scusa, anche inginocchiarsi se sarà necessario. Io non ho parole.
Vuole chiedere scusa a un mostro.

L'intento era sicuramente quello si mettere a confronto due modi diversi di intendere la giustizia seppur originatisi dagli stessi precetti, Takeshi è stato l’insegnante di Okino. Ma se da una parte il novizio magistrato lotta in nome di una giustizia idealistica sfociando nel surreale, dall’altra Takeshi risulta più umano e reale, il suo senso profondo di giustizia si scontra con
il dolore della perdita dell’amica e devia il suo percorso verso quella che tutti definirebbero vendetta ma che per lui è un’applicazione di giustizia personale.

Il signor Kimutaku, meglio conosciuto come Kimura Takuya, ha come sempre interpretato degnamente il suo personaggio, se il talento c’è, c’è poco da discutere. Stessa cosa per fascino e presenza scenica. Nulla da obiettare. Kazunari Ninomiya, che ha avuto l’onore e il coraggio di condividerne il set, se l’è cavata bene, il paragone non si regge e pur non essendo tra le mie preferenze, non posso negare che abbia portato a casa un buon risultato.
Il finale conclude degnamente il film, sono stati dieci minuti interminabili, in cui
Okino rivela a Takeshi che sospetta che dietro a tutto ci sia lui, e che, a differenza sua, preferisce il percorso che porta alla verità, esce ed urla al cielo. Fine. Mah…

Il film è confezionato bene, ha Kimutaku che risplende come un sole nell’oscurità, ma ha una sceneggiatura surreale che a me è risultata poco digeribile.

Edited by cris01 - 8/5/2020, 01:44
 
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