Ho finito il drama qualche giorno fa ma non sono riuscita a commentare subito perché il finale mi ha spiazzata.
Alla fine del
sesto episodio Motoko si trovava in enorme difficoltà perché a causa del contratto firmato troppo affrettatamente con Hasegawa sensei
non solo non era riuscita a comprare il club Rudan, ma aveva anche perso il Carnet!
Così nel
settimo episodio avevo seguito Motoko rompersi la testa in cerca di una soluzione. Ma tutti coloro che sembravano poter essere dalla sua parte, le si erano rivoltati contro.
La mia preferita è stata la
mama del locale in cui lavorava come hostess prima di mettersi in proprio: Motoko va a chiederle aiuto, e la
mama le risponde che siccome lei l'aveva messa in guardia e Motoko aveva fatto orecchie da mercante, se l'era cercata e adesso poteva tornarsene al paese a fare la campagnola.
Un raggio di luce arriva nell'
ottavo episodio, quando Yasujima
consegna a Motoko una ricevuta che incrimina Hasegawa, e lui stesso, per una transazione losca.
Motoko la usa come arma di ricatto nei confronti di Hasegawa sensei, che riconosce e apprezza l'ambizione di Motoko, e non solo le restituisce il Carnet, ma dietro le insistenze di lei, le cede anche il Rudan.
E qua io ero già perplessa, perché già una volta Motoko si era cacciata nei guai per la sua avidità, possibile che non avesse imparato niente?
Domanda che mi sono posta di nuovo quando Motoko lascia intravedere a Sumie
il nascondiglio della sua agendina nera e della ricevuta che incriminava Hasegawa e Yasujima.
Benedetta ragazza, già te l'avevano rubata una volta ed avevi visto che di Sumie non ti potevi fidare, perché questa disattenzione?!
E così, nella serata di inaugurazione del Rudan nonché
delle nozze di Yasujima con una triglia col velo bianco, la polizia fa irruzione ed arresta Yasujima e Motoko. Evidentemente Sumie aveva consegnato la sua agendina agli inquirenti.
Nella sua ultima inquadratura, Motoko ha uno sguardo sicuro di sé e strafottente.
Ma perché?! Ragazza mia, sei nei guai fino al collo - ed aveva ragione la
mama, ti ci sei cacciata da sola anche stavolta!
Non so, speravo che nell'arco della storia
Motoko imparasse dai suoi errori, o almeno si facesse un pochino furba, e invece il suo è un personaggio che non impara dall'esperienza e non evolve. Se fosse stata solamente avida, mercenaria, egoista e senza scrupoli
sarebbe stato un conto
ma Motoko
commette due volte lo stesso errore, entrambe le volte per eccessiva sicurezza di sé.
Nel complesso
Kurokawa no techo mi è piaciuto, ma è una strana serie che non ha chiaro cosa vuole essere.
Il tono alterna il pessimismo della storia originale di Matsumoto Seicho al trashume che sfocia nella farsa che già avevamo visto in
Jotei - sebbene non sullo stesso piano. Se fosse stato uniformemente cupo, o uniformemente trash, invece che un po' l'una e un po' l'altra cosa, penso che sarebbe stato un drama migliore.
Quindi nel complesso gli darei un
7 o un
7,5.