Dunque dunque, andiamo per nazionalità
Per il Giappone, parimerito per
Atashinchi no danshi e
Yukan club, due distillati della comicità esasperata in salsa ponzu.
Per la Corea candido solo
Cinderella man: arrivata alla settima puntata o giù di lì mi sono accorta di non aver minimamente capito di cosa si stesse parlando, e l'ho impietosamente abbandonato.
Menzione speciale per
My girl, che pur funzionando bene per quasi tutta la serie, ha uno dei finali più inconsistenti mai realizzati. Che obbrobrio!
Sono ancora sotto choc per il crollo verticale.
Veleggiando verso Taiwan, il premio di apoteosi assoluta della schifezza va a
Romantic princess, insopportabile (la storia, lei, lui, l'altro, tutto!) dal primo all'ultimo minuto.
Poi
Tokyo Juliet (mentre
Love contract è redento solo dalla presenza di Mike He), tristemente affetto dalla piaga di nome Ariel Lin.
Sempre rimanendo in ambito protagoniste deleterie potrei citare anche
Calling Big Star, che ha per protagonista una delle attrici (???) più legnose della storia recente dell'umanità.