La guerra dei fiori rossi
Titolo: Little Red Flowers / Kàn shàng qù hén měi / 看上去很美
Regia: Yuan Zhang
Sceneggiatura: Shuo Wang (romanzo "Could be Beautiful"), Dai Ning, Yuan Zhang
Paese/Anno di produzione: Cina, Italia 2006
Nazionalità: Cina
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Cast:Dong Bowen - Fang Qiangqiang
Ning Yuanyuan - Yang Nanyan
Chen Manyuan - Yang Beiyan
Zhao Rui - Ms. Li
Xinyun Li - Ms. Tang
Trama:L'opera narra delle vicende del piccolo Fang Qiangqiang, a partire dal momento in cui i genitori troppo impegnati lo portano in un istituto educativo alla tenera età di 4 anni. Siamo attorno agli anni '50, sotto il governo di Mao, e il regime conformistico si riflette nel microcosmo della scuola. Il minuscolo protagonista dai grandi occhioni desidera, ma al contempo trova difficile adeguarsi ai tempi e alle regole prestabilite, e il fallimento è reso evidente dal mancato guadagno dei fiorellini rossi di carta - premio per i più obbedienti.
La delusione e il senso di inadeguatezza si traducono in piccoli atti di rivolta.
Curiosità:1. L'opera è semiautobiografica.
2. Il regista viene abitualmente colpito dalla censura cinese, spesso ancora oggi i suoi films non circolano in Cina.
Riconoscimenti:-
C.I.C.A.E. Award al Berlin International Film Festival, 2006
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Miglior adattamento ai
Golden Horse Film Festival, 2006
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Miglior regia ai
Pacific Meridian International Film Festival of Asia Pacific Countries, 2006
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Film di merito agli
Shanghai Film Critics Awards, 2006
Trailer:Video
Commenti:
L'altro ieri ho visto questo film, e mi ha intenerito un sacco...volevo consigliarvelo, soprattutto se vi piacciono i marmocchi!
Il film presenta due piani di lettura: quello più immediatamente "ad altezza di bambino" (precedenti ricordati sono
I 400 colpi di Truffaut e
Zero in condotta di Vigo) e quello sociale, se non addirittura politico - si consideri la situazione attuale in Cina...(in più non è strano immaginare il piccolo Fang come un ribelle dei giorni nostri).
Imperdibile anche per le performaces così naturali dei piccoli attori.
Antonello catacchio Il ManifestoIl dramma di Fang è tutto qui. Adeguarsi al conformismo imperante per potersi sentire nel gruppo o lasciare libero sfogo alla sua fantasia che lo porta a non farsi irregimentare. Per un bimbo, ma vale per tutti, è fondamentale l'essere accettato dagli altri, ma se questo dovesse significare snaturare se stessi il risultato sarebbe ugualmente una solitudine devastante.
Links:
AsianMediaWiki - per altre informazioni
MyMovies - da cui è tratto il commento citato.
Commento di Tullio Kezich - che ho trovato interessante, visto il paragone con la storia italiana e l'esperienza vissuta in prima persona dal giornalista.
spero che la possibilità delle schede filmiche valga anche per le copruduzioni...nel caso specifico, coproduzione italiana.
Edited by cris01 - 22/3/2018, 17:07