Alla fine anche questo drama si segue a pari. ^___^ (va bene, è il mese del "voglio strafare!"
)...
Ho letto tutto quanto si è detto su questo drama, sulla sua attesa con Junji come protagonista, sulle tematiche affrontate così "scomode" per una mentalità come quella giapponese.
Ma la prima cosa che mi viene in mente dopo aver visto la prima puntata di "Smile" è il
sorriso di Vito.
Mai titolo fu più azzeccato. 
Perchè, scena finale a parte, la speranza di un futuro migliore, la forza di volontà, la perseveranza e anche un po' di sana beotaggine tipicamente retrò, è un qualcosa che, durante la visione, ti fa sorridere.
Mi chiedevo se, anche questa volta, avrei detto: "Ecco il modo di recitare di Jun!" e difatti ci sono cascata ancora. ^___^
Lo diceva già Misa ma è vero: è strano e osservarlo in un ruolo così lontano dal suo modo di essere e di fare, ma quando lo vedi "in azione" non so come spiegarlo: ha un modo di fare che è proprio suo.
E' lui. E' Jun che ci dà un nuovo personaggio da capire, da interiorizzare, da scoprire. >___<
CITAZIONE (Misato-san @ 18/4/2009, 22:50)
Vito sembra avere un'aura positiva attorno a se', il modo in cui interagisce col
secondino quando Kazuma va a trovarlo in prigione nel 2015 fa intendere che chi lo conosce lo apprezzi e non poco...
ed e' tenero...
Cominciamo da lui. Questo Bito/Vito (posso accodarmi al partito: torniamo al nome iniziale?
) così immediato e pacato. Un Vito che si dà da fare, che ha quasi trovato una famiglia nel posto di lavoro, che davvero si fa amare da chiunque lo circondi. Sarà il potere di quel sorriso? Di quella fiducia nel domani?
O, come hanno ripetuto tante volte, il potere di quel
sogno che vuole realizzare a tutti i cosi?
Mi ha fatto tenerezza nei primi momenti, quando ha conosciuto Hana (che sarà anche muta, ma non solo ci vede molto bene, ma è anche decisamente più sagace del ragazzo quando lo insegue a destra e a manca...
)... Le sue espressioni erano un misto di curiosità e di interesse...
*** Senza contare che, avendo visto il making al drama con stralci di interviste ai tre protagonisti (avvocato incluso), mi sono ricordata di quando Gakki dice qualcosa del tipo: "(Jun) mi mette alla prova. Io posso esprimermi solo con le espressioni e lui mi fa aspettare, quasi per rendere realistica l'interazione fra noi".
Ed è verissimo. Ci sono momenti prolungati di silenzio.
Momenti in cui nè lo spettatore, nè Vito capiscono cosa stia dicendo Hana. E non è da tutti rendere bene una cosa del genere. ***
CITAZIONE (jejja88 @ 24/4/2009, 22:45)
Ehm, tornando a Vito..ha mostrato un lato così altamente positivo,
che non riesco a collegerlo al fatto che facesse parte di una banda, assolutamente.
Anche se si capisce bene, dall'incontro con i vari mafiosetti, che non aveva questa gran considerazione all'interno del gruppo..ma lo vedo comunque troppo positivo, troppo dalla parte della giustizia come persanaggio...redenzione totale? Non vorrei mi scadesse su questo punto ecco, c'è il rischio...Ma farlo passare dal classico teppistello di quartiere al bravo ragazzo che si fa scrupoli pure nel doversi licenziare dal bar in cui si spaccia alla luce del sole, per motivi di remore...
In effetti hai ragione, questo sa molto "trama da libro",
yakuza, liti fra bande di teppisti, capo senza scrupoli (Shunnn... quella voce!
-anche perchè se no, non l'avrei riconosciuto da altro!
), ragazza muta per un motivo ancora sconosciuto...
Ma spero davvero (e da come lo hanno presentato presumo sia proprio così) che Vito rimanga coerente con quello che è. *spera in un non rimescolamento della trama*
E, prima di dilungarmi troppo, un' ultima cosa:
CITAZIONE (midorimidori @ 17/4/2009, 23:20)
Quando Vito in quella scena stava in quel modo (sì quella in cui piove) mi sentivo tutti i suoi sentimenti dentro
C'era da aspettarselo viste le premesse, ma così, così è davvero straziante.
Sarà che c'è sempre un connubio scena disperata/pioggia battente
, ma il povero Vito in fuga con lo spettro del passato dietro di sè, è una scena che stringe il cuore. Viene davvero da chiedersi il perchè.
E il "Non ho fatto niente, io" reiterato così tante volte e fra i singhiozzi è così duro da sentire. Perchè ti fa pensare che quel poveretto non ha fatto davvero niente, eppure si cocca pure del "filippino bastardo" e dell' "assassino".
La calma con cui gli rispondono al telefono sinceramente un po' mi ha irritata: non ho capito bene se era davvero un modo di fare dei padroni di casa (cosa che penso sia altamente probabile) o un certo distacco dalla situazione.
Sta di fatto che se uno ti piange al telefono in
quel modo, non dico di iniziare una sceneggiata, ma almeno due paroline di conforto in più...
Detto ciò, il drama mi incuriosisce e lo continuo di certo.
La trama è ad alto rischio "stereotipi a go go", ma confidissimo nello sceneggiatore e nel cast.
Edited by Lorrry85 - 26/4/2009, 17:23
