Non ti preoccupare, è normale avere pareri a volte diversi, tranquilla.
Piuttosto, forse il problema per te è stato l'approccio, come dice Celeste questo non è un drama poliziesco, o meglio non solo, il poliziesco resta sullo sfondo. In realtà Mawang è un drama psicologico, tutto ruota attorno ai protagonisti e al loro comportamento, le motivazioni alla base, i traumi, la disperazione, le decisioni prese o non prese, la solitudine.
Infatti, se ci fai caso, a metà serie già sai chi ci sia dietro, alla puntata 11 le carte sono in tavola (letteralmente). Se fosse un giallo classico non avresti saputo certe verità prima dell'ultima puntata, invece te lo dicono prima, perchè il centro del racconto è capire cosa quelle azioni, presenti e passate, hanno significato per chi le ha compiute e subite, capire cosa sia la colpa, chi sia vittima e chi carnefice, vedere se queste due entità possano coesistere, se una vittima può essere anche carnefice e viceversa.
La risposta è sì. The Devil fa riflettere, usa il giallo solo come mezzo per analizzare il cuore e l'anima dei personaggi. Mentre lo vedi e dopo, risulta difficile dire chi sia il vero colpevole, giudicare è quaasi impossibile. Certo, c'è un mandante, ma è davvero lui il cattivo? Cos'è la cattiveria, quella vera? Non è forse anche lui vittima di altre cattiverie?
Insomma, la cosa che ho più apprezzato (tra le tante) è proprio questo gioco mentale tra i protagonisti e gli spettatori, è un drama profondo che insegna tanto, anche a non giudicare con facilità, come tutti noi tendiamo a fare anche senza saperne abbastanza, perchè giudicare è facile, a volte troppo facile.
Comunque punti irrisolti non ce ne sono, ogni caso trattato ha una sua chiusura, si sa cosa accade a tutti, nel bene e nel male. Ma capisco che un drama così *contorto* (detto in senso buono) possa anche piacere poco, questione di gusto personale, che rispetto sempre. Sono felice che tu l'abbia comunque visto e apprezzato.